ASSISI CITTADINI ALLE PRESE CON ULTERIORI DISAGI  ZONA EST di Assisi, frana, ma non solo. Le difficoltà di mettere la parola fine alla vicenda del consolidamento della zona Ivancich interessata dal dissesto idrogeologico, finisce per riverberarsi su tutta la vita della zona più popolata di Assisi. I lavori, attesi da anni, iniziati da molto, troppo tempo, non riescono ad essere conclusi a causa di vicende legati agli appalti, alle gare, ai ricorsi. Tutto fermo!
E così c’è il cantiere avviato che incombe proprio all’inizio di via Giovanni XXIII senza sapere quando si giungerà a conclusione; con effetti ‘estetici’ e funzionali visto che toglie spazi in un’area in cui la sosta selvaggia legata alla presenza delle scuole è costante e senza dimenticare che, sempre per il cantiere, non è fruibile una delle vie secondarie per raggiungere (in particolare a piedi) la zona del campeggio e anche il centro pastorale «Regina Pacis». Claudio Ricci, sindaco di Assisi, unitamente all’amministrazione sottolinea che, già più volte, ha sollecitato l’avvio dei lavori di completamento del consolidamento della frana Ivancich in Assisi. Inoltre è stato annunciato che si recherà il 24 novembre a Roma, al Ministero dell’Ambiente, al fine di sbloccare l’utilizzo dei finanziamenti necessari alla realizzazione dell’opera. Infatti — viene evidenziato — pur essendo già stato fatto l’appalto, e individuata l’impresa, rimangono ancora dei ‘problemi ministeriali’ di utilizzo delle risorse. LO STRALCIO conclusivo da realizzare prevede la costruzione di speciali dreni in modo da intercettare e indirizzare, verso i pozzi già realizzati, l’acqua che causa lo scivolamento dei terreni. Un intervento che dovrebbe finalmente mettere in sicurezza l’area dove, peraltro, già negli anni scorsi si è intervenuto sugli edifici lesionati proprio in quanto l’opera di bonifica era già iniziata e quindi da completare al più presto.
Fermata la frana, peraltro c’è sempre molto da fare in un quartiere dal delicato equilibrio urbanistico. Restano, infatti, i problemi legati al traffico e alla sosta, ai marciapiedi inesistenti o risicatissimi, il collegamento pedonale con viale Umberto I da migliorare, la mancanza di uno spazio di incontro.  
 
Nazione-2010-10-31-Pag14 

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