— ASSISI — «LA GRANDE opera di Francesco non deve in nessun modo indebolirsi nella consistenza ed efficacia. Ecco perché i nostri fratelli di Assisi vanno sostenuti sempre ed incondizionatamente. Il nostro singolo impegno sarà fondamentale per proseguire il lavoro di  Francesco ed infondere fiducia nelle persone più deboli e sole. Renato Zero c’è e tu?».
E’il testo scritto di pugno da Renato Zero (foto) quando i frati del Sacro Convento gli hanno fatto la proposta di realizzare uno spot radiofonico (in versioni da 15 e 30 secondi) a sostegno della rivista «San Francesco Patrono d’Italia». Detto, fatto. E alle parole si è unita la musica composta da padre Giuseppe Magrino, direttore della Cappella musicale della Basilica. Lo spot viene trasmesso sino al 5 maggio sulle radio Rai su RDS e radio Subasio. «Sin dalla prima volta che è stato nostro ospite — dice padre Enzo Fortunato, direttore della rivista — Renato è rimasto affascinato dallo spirito di San Francesco. Da qui l’idea di sensibilizzare l’uomo moderno ai valori del francescanesimo: pace, fraternità, solidarietà. Una collaborazione diventata più forte dopo l’appello lanciato agli artisti dal custode del Sacro Convento di Assisi, padre Giuseppe Piemontese». E’la prima volta che la rivista (100 mila copie di diffusione, tradotta in inglese e arabo, stampata in braille per non vedenti) intraprende la strada pubblicitaria. «L’idea è farla scoprire a un pubblico ancor più vasto attraverso un testimonial come Zero. Il sito internet www.sanfrancescopatronoditalia.it è tra i più seguiti fra quelli cattolici, con oltre 5 milioni di contatti mensili. Lo spot – conclude – vuol contribuire a portare il Signore della vita  e del perdono nelle case degli italiani». Padre Enzo è stato anche oggetto di uno scherzo da parte della redazione di RDS: chiamato al telefonodall’imitatore Barty che si è spacciato per Renato Zero, padre Fortunato si è trovato a fronteggiare (bene, peraltro) una serie di situazioni. Dapprima il finto Zero gli ha chiesto se era il caso di presentarsi vestito da frate cappuccino («Non te lo consiglio, ogni uomo deve essere se stesso» gli ha detto padre Fortunato), poi una richiesta di rimborso-benzina per i viaggi in Assisi: «Ti porto io con la macchina», è stata la risposta del frate che ha poi scoperto lo scherzo.
Maurizio Baglioni

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