Stasera il grande attore in scena all’Esperia di Bastia Umbra con “Serata d’addio”
Un trittico di monologhi tratto da opere di Anton Cechov e luigi Pirandello


BASTIA UMBRA (an.nicc.) – Un trittico di grande teatro portato in scena da un solo, ma grande, attore: è quanto in programma questa sera all’Esperia di Bastia Umbria, con Paolo Villaggio in “Serata d’addio”. Lo spettacolo è un collage di tre monologhi ispirati alle opere di due grandi del teatro di tutti i tempi, Anton Cechov e Luigi Pirandello: tre momenti il cui filo conduttore è la disperazione e la solitudine di un uomo, elementi cui il grottesco conferisce una trascinante carica comica. Sono “Il fumo uccide”, ispirato a “Il tabacco fa male” di Anton Cechov, “Una vita all’asta”, ispirato a “Il canto del cigno” di Anton Cechov, e “L’ultima fidanzata” ispirato a “Ennio dal fiore in bocca” di Pirandello. Tre personaggi che sembrano incarnarsi e vivere con straordinaria intensità nel grande attore genovese, che li adotta e li anima come fossero schegge impazzite della propria esperienza umana, in un intreccio dove comicità e malinconia si fondono sapientemente. Tre pezzi nei quali Villaggio esprime liberamente tutto il suo talento, in  un crogiuolo dove la tragicità si fonde con l’incanto di una sottile quanto potente ironia. “Il fumo uccide” è un atto d’accusa contro i danni provocati dal fumo, un’invettiva e una denuncia morale di responsabilità civile nei confronti della speculazione costruita sulla salute dei cittadini. “Una vita all’asta” è la confessione e il congedo dell’attore giunto alla fine della sua lunga carriera, nel momento in cui i ricordi si tramutano in una sorta di testamento artistico. “L’ultima fidanzata” racconta dell’ipocondria e dell’inquietudine scaturite da un preoccupante responso medico, e del timore di essere proiettato in una dimensione altra, dove la vita assume un significato diverso e inatteso.


 

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