Secca replica di alcuni condomini all’assessore Marchi sul parcheggio
BASTIA UMBRA – Via Olaf Palme? A tirare fuori l’argomento, dopo anni di problematiche riconosciute e non ancora risolte, è stato l’assessore ai lavori pubblici, Moreno Marchi, che poco più di una decina di giorni fa ha dichiarato: “Via Olaf Palme è oggetto di usura da anni. La questione è datata e, anche per questo, appena mi sono insediato, mi sono adoperato per risolvere il problema insieme all’ex assessore all’urbanistica, Giorgio Tardioli. Il punto è, però, che di quattro condomini presenti sulla via, ce n’è uno che non acconsente alla consegna delle opere di urbanizzazione per mancata unanimità. Purtroppo la situazione è arrivata a un punto tale per cui siamo stati costretti a chiamare l’avvocato e a fissare un’udienza per i primi giorni di giugno. Tuttavia continuiamo a sperare nel buonsenso”. Il problema sembrava dipendere dal fatto che alcuni inquilini del palazzo rimanessero contrari alla cessione dello spazio pubblico al Comune, per l’esigenza e la volontà degli stessi di chiudere il parcheggio, per impedirne l’utilizzato improprio dai clienti di alcuni locali notturni della zona; un’aspettativa che l’amministrazione disattenderebbe per l’iinpossibilità a privatizzare un suolo pubblico per sua natura. Peccato che i cittadini in questione facciano sapere: “Non risponde al vero che solo pochi condomini non acconsentono alla cessione; è l’opposto. Ci sono verbali di assemblee che chiedono la realizzazione di posteggi privati a totale spese del comune, ci sono gli atti notarili di acquisto da cui si evince la proprietà indivisibile di dette aree. Ci sarà stata qualche dimenticanza urbanistica/amministrativa al momento del rilascio di abitabilità/agibilità e sulla convezione tra comune e ditta costruttrice? Tutte le parti interessate vogliono un accordo, ma non è questa la strada, si cerca di colpevolizzare un solo condoininio e si pongono in cattiva luce verso la cittadinanza gli abitanti dello stesso. Usiamo tutti un po’ di buon senso, solo allora si potrà ricominciare a dialogare tra le parti”.
Alberta Gattucci
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