Se il buon gusto diventa una ricetta contro la crisi
BASTIA UMBRA ATMOSFERA D’ALTRI TEMPI, gallerie selezionate, oggetti rari e preziosi da portare a casa: da oggi al primo maggio torna «Assisi Antiquariato», appuntamento da non perdere per tutti gli amanti dell’arte antica. E’ un punto di riferimento per appassionati del settore, studiosi e semplici curiosi a caccia di emozioni. Anche la 40esima edizione della prestigiosa mostra mercato nazionale, nata all’interno del Sacro Convento, si svolgerà nei padiglioni del Centro Umbriafiere di Bastia Umbra, dove una equipe di scenografi ha creato un ambiente (8mila metri quadrati di esposizione) elegante e raffinato. Passeggiare tra gli stand è un po’ come sognare: ci si immerge in un mondo ricco di storia e di suggestioni (Orari di apertura: 10 – 20, mentre il 23, 24, 26 e 27 aprile dalle 15 alle 20).Ottanta espositori italiani e stranieri, cioè il meglio di ciò che offre il panorama attuale dell’antiquariato, proporranno al pubblico preziose rarità, autentici oggetti del desiderio. E la rassegna, nel tempo, si è ritagliata uno spazio importante a livello nazionale anche per questo motivo: perché da Assisi si può tornare a casa con qualche tesoro, con qualche oggetto unico sognato per tutta la vita e che si pensava introvabile. Rigidissima, come sempre, la selezione di antiquari e oggetti in vetrina: una commissione di esperti, infatti, esamina e valuta con particolare attenzione ogni proposta.Si potranno ammirare e acquistare mobili di tutte le epoche e provenienze, con prevalenza di pezzi dal Centro-Nord: cassettoni, tavoli, ribalte, librerie e sedie. Grande spazio anche ai dipinti: dai lavori di alcuni grandi maestri del ’400 alle nature morte del ’600. Da non perdere poi le sculture, i reperti archeologici, i complementi di arredo, gli argenti, i gioielli, le icone russe, i libri antichi e le stampe, gli orologi, i tappeti, i bronzi e le porcellane di raffinata qualità.INSOMMA, L’AFFRESCO disegnato da «Assisi Antiquariato» è completo e variegato. Per la qualità degli espositori e per la quantità degli oggetti in vetrina è semplicemente una mostra al top, un crocevia fondamentale per gli innamorati dell’arte e della cultura.«In questi quarant’anni — spiega Ennio Riccardi, amministratore delegato del Centro Internazionale Manifestazioni d’Arte (Cima) — abbiamo contribuito ad accrescere l’interesse e la passione per un bene durevole, che anche in tempo di crisi economica può sicuramente essere visto come un buon investimento».
DA NON PERDERE POI la mostra collaterale «Vedutisti e paesaggisti a Roma dal XVII al XIX secolo», curata dalla Galleria Poggi Dipinti Antichi di Roma. Si tratta di una vasta e rappresentativa selezione di opere, italiane e straniere, comprese tra il XVII e il XIX secolo, di due generi pittorici, la “veduta” e il “paesaggio”, che in questi ultimi decenni hanno largamente attratto l’attenzione sia della critica che del collezionismo. Questa rassegna propone un’antologia di opere che rispecchiano il fermento che si avverte a Roma in quel periodo storico, con un corpus di dipinti arricchito dalle bambocciate e dalle vedute ottocentesche.
La galleria Poggi attraverso la sua consolidata tradizione e specializzazione nella “pittura romana” evidenzia la particolare sensibilità nel selezionare e catalogare le opere esposte.
La galleria Poggi attraverso la sua consolidata tradizione e specializzazione nella “pittura romana” evidenzia la particolare sensibilità nel selezionare e catalogare le opere esposte.
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