Il sindaco di Bastia Umbra parla di aspettative e polemiche legate ai grandi progetti
Lombardi: normali le reazioni quando si affrontano i veri nodi della città
MATTEO BORRELLI
BASTIA UMBRA – Una polo bianca al posto della consueta giacca e cravatta. Per il resto, anche in una calda giornata di fine luglio, il sindaco Lombardi è al suo posto, nell’ufficio al primo piano del Palazzo comunale. Un edificio moderno, che però, a differenza di tanti palazzi storici dove hanno sede molte amministrazioni umbre, ben poco ripara dal calore. Qui si va avanti con il ventilatore, almeno sino a quando non saranno completati i lavori di adeguamento dell’ultimo piano del Municipio e di miglioramento degli impianti. Criticati dall’opposizione, ma non dai dipendenti che in quegli uffici hanno lavorato per tante estati roventi. Se poi si guarda ala “temperatura politica”, a Bastia non si deve attendere l’estate per veder salire la colonnina del termometro. Il clima è acceso tutto l’anno, soprattutto quando si parla di urbanistica. Da qualche giorno si è riaccesa la polemica intorno al futuro del’area ex Deltafina. Per il mancato inserimento dei servizi scolastici, per la gestione dell’operazione, per il ruolo svolto da Lombardi quando era direttore dela Cna, uno dei soggetti coinvolti nell’intervento di recupero. “Non essendo un impiegato pubblico – afferma il sindaco – ho avuto anche ruoli di rilievo a servizio delle imprese. Ruoli che però, ancorché da dirigente, sono stati sempre subordinati ad organismi di rappresentanza di direzione colettiva. E comunque – ricorda – nel momento in cui sono stato coinvolto in politica mi sono messo prima in aspettativa e poi dimesso. La Lista civica ragiona per spot, decontestualizzando tempi, fatti e ruoli. Fa invece un po’ specie – rileva Lombardi – che proprio dagli ambienti di Forza Italia, partito che si dice vicino all’impresa, ci sia una sorta di pregiudizio verso chi lavora per lo sviluppo”.
Si riferisce anche all’area Pip di Ospedalicchio?
“Quell’intervento è frutto di una programmazione concordata, che abbiamo voluto rinviare in Commissione proprio per rendere trasparente il processo”.
Lei parla spesso di trasparenza. Eppure l’opposizione, in più occasioni, ha evocato i fantasmi di chissà quali interessi economici..
“L’unico interesse che sta a cuore all’Aministrazione è continuare a rendere Bastia un territorio che offre le condizioni giuste per fare impresa e creare, conseguentemente, occupazione e sviluppo. In questo rientrano gli interventi per le aree industriali di Ospedalicchio est ed ovest, il rifacimento di quela vecchia, i lavori per Umbriafiere. Accanto a questo c’è anche il lavoro per dipanare le questioni che attengono la riqualificazione dele aree produttive dismesse, sulle quali la Giunta sta lavorando per portare a soluzione i problemi attraverso un processo trasparente e partecipato”.
Allora come spiega i continui attacchi dell’opposizione, ai quali, in alcuni casi, si sono unite fibrillazioni all’interno della maggioranza?
“Questa Amministrazione, nonostante le difficoltà oggettive che avrebbe trovato chiunque fosse stato chiamato a governare in questi anni, ha deciso di affrontare questioni che erano all’ordine del giorno da tempo. E sulle quali ci sono suggerimenti ed anche critiche, alle quali l’Amministrazione è attenta. Tuttavia – aggiunge – non si può non notare che c’è chi vuole alimentare ad arte il micro-ribellismo su questioni che sono molto sentite dai cittadini”. Lombardi porta l’esempio dele proteste sul’ex Deltafina per la mancata realizzazione dei servizi scolastici: “Nessuno aveva prospettato la realizzazione di un polo scolastico. Le scuole di Bastia sono in buono stato, perchè abbiamo sempre investito su di esse. L’attivazione di un istituto superiore era ed è un nostro auspicio, che però non dipende dal Comune”.
Insomma, dietro le polemiche di comitati e cittadini spesso c ’è la politica?
“A Bastia si parla sempre dei soliti noti, ma non sono questi che hanno sostenuto il sindaco. Io mi sono messo a disposizione di questo progetto di rinnovamento della prassi politica, che deve tornare ad essere intesa come attività a servizio del bene comune. E sul piano politico – conclude – questo crea delle reazioni”.
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