CITTADINI INFURIATI Nel mirino i lavori tra  via Veneto e via Piave


BASTIA UMBRA – Qualche giorno fa tutti i consiglieri presenti al Consiglio comunale, maggioranza e opposizione, tranne Luigino Ciotti, hanno approvato il piano attuativo di iniziativa privata dell’area tra via Veneto e via Piave che prevede la demolizione di un vecchio edificio in parte risalente alla fine dell’Ottocento e la costruzione di un edificio di quattromila mc destinato ad attività commerciali, direzionali e residenziali, in una piccola area circondata in ogni direzione da altri edifici, appunto in quello che dovrebbe essere definito centro storico. Così l’ultimo tratto di muro di cinta risalente al XVI secolo ancora presente in questo piccolo appezzamento di terreno, sarà affiancato da un grande edificio costruito addirittura in parte in aderenza, in corrispondenza della rampa di accesso al piano interrato. I cittadini che abitano nel quartiere sono preoccupati, perché si ridurranno gli spazi verdi e i parcheggi, mentre aumenterà il numero di abitanti e delle attività commerciali. I residenti esprimono in coro tutta la loro rabbia: “Un altro scempio urbanistico sarà perpetrato nella nostra città. Ci convinciamo sempre di più che il partito del mattone si sviluppi in senso trasversale tra le forze politiche bastiole e che gli interessi economici facciano superare tutti gli ostacoli e le differenze ideologiche e culturali. Nelle settimane scorse, poi, dopo l’approvazione del progetto sull’area ex Deltafina da parte del Consiglio, abbiamo assistito ad una dura presa di posizione di tutta l’opposizione che ha accusato la maggioranza di avere forti interessi economici su quell’area ed una risposta immediata del sindaco Francesco Lombardi in difesa delle scelte operate dalla sua maggioranza”. Proprio questa vicenda ha probabilmente innescato la nascita di un comitato di cittadini nel quartiere di Mezzomiglio contro il progetto ex Deltafina. Il dito è puntato sulle “scellerate scelte urbanistiche” operate da questa e dalle passate amministrazioni. A tal proposito, viene ricordato “l’orrendo edificio di enormi dimensioni” sorto al posto del pomodorificio Lolli , a ridosso della rocca baglionesca dove, a distanza di anni, non si sono ancora realizzati gli standards urbanistici previsti dal progetto come parcheggi e verde pubblico, quest’ultimo localizzato in adiacenza alla seicentesca rocca in un’area sterrata che oggi funge da parcheggio auto. “C’è poi -sottolineano gli stessi cittadini – il sottopasso ferroviario di via San Rocco ch eporterà alla distruzione del verde pubblico di via Galilei “
Roldano Boccali

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