Bastia Umbra Sabato la tragica scoperta nei pressi di un casolare dove aveva trovato riparo
Ancora senza nome il cadavere ritrovato in un campo
Forse morto da 2 mesi
BASTIA UMBRA – La fame e il freddo restano le cause più probabili della morte dell’uomo senza nome ritrovato nel primo pomeriggio di sabato accanto a un casolare abbandonato, non lontano dall’aeroporto di Sant’Egidio. corpo dell’uomo, presumibilmente di età compresa tra i 40 e i 50 anni, si trova adesso presso l’istituto di medicina legale di Perugia, in attesa dell’autopsia che potrebbe svolgersi oggi o, al più tardi, mercoledì 2 gennaio. Sembra confermata l’ipotesi seguita alla una prima ricognizione effettuata sul posto dai carabinieri di Bastia Umbra e Petrignano di Assisi insieme al medico legale Luca Lalli; il cadavere si trovava in avanzato stato di decomposizione, tanto da far risalire il decesso a circa due mesi fa. Anche l’assenza di lesioni e traumi sul corpo sembra confermare la tesi della morte per freddo e fame, condizione in cui il cuore del poveruomo potrebbe non aver retto. Il cadavere è stato infatti rinvenuto all’aperto, a pochi passi dal casolare, all’interno del quale si trovavano un forno abbandonato e un pagliericcio, rifugio di fortuna dove l’uomo avrebbe cercato riparo. Accanto al corpo, vestito con pantaloni, maglione e scarpe, ma senza cappotto o altra protezione di sorta per tenere a distanza il freddo, una ciocca di capelli. Nessun documento di identità che potesse fornire generalità e luogo di nascita. Ad indicare approssimativamente la data dalla mortai solo, le pessime condizioni in cui versava il corpo, che lasciano presumere che questo sia rimasto esposto alle intemperie, al freddo intenso e alla neve dei giorni passati. Il medico legale ha potuto attribuire un’età alla salma in base alla sua struttura fisica. Dati più precisi saranno disponibili in seguito agli accertamenti e alla perizia autoptica. Intanto prosegue l’inchiesta, affidata ai carabinieri della compagnia di Assisi e coordinata dal pm di turno, il dottor Tullio Cicoria. La prima eventualità che si è presentata agli occhi degli investigatori, esclusa fin da subito, con ogni probabilità, l’ipotesi di omicidio, proprio grazie all’assenza di segni di violenza, è stata quella che l’uomo fosse un vagabondo, una persona senza fissa dimora che avrebbe cercato riparo nella fatiscente struttura abbandonata, situata in un possedimento agricolo lungo la strada che da Bastia Umbra, provenendo da Petrignano di Assisi, conduce all’aeroporto perugino. Successivamente, le ricerche sembrano non escludere la possibilità che la povera vittima possa essere compatibile con la figura di un ospite di una comunità locale, soggetto ad alcuni disturbi psicologici e mentali, del quale erano in corso le ricerche. L’allontanamento dal centro dell’uomo, del quale si erano perse le tracce, coinciderebbe più o meno con il possibile momento del decesso.
Eventualità che potranno comunque essere chiarite solamente a seguito delle indagini in cui è impegnata al momento l’Arma. Da verificare anche le condizioni in cui l’uomo versava prima del decesso, che potranno confermare la tesi dell’assideramento.
Valentina Antonelli
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