Assisi Buoni i dati del 2010 per il sindaco, male il periodo 2002-2008 analizzato dall’esperto catalano Ejarque
Ricci parla di sostanziale “tenuta”, Cianetti attacca il centrodestra
di MASSIMILIANO CAMILLETTI

ASSISI – Pareri contrastanti sullo stato di salute del turismo assisano. Per il sindaco di Assisi Claudio Ricci, malgrado i problemi economici, siamo in pre-senza di una “tenuta” del turismo: in attesa dei dati definitivi del 2010 sin qui si registra infatti un saldo positivo, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in termini di arrivi e presenze di visitatori. Se si sposta l’asse temporale di riferimento si arriva però a conclusioni differenti.
Il catalano Josep Ejarque, uno dei massimi esperti europei di marketing turistico, è stato di recente chiamato a relazionare di fronte a molti operatori turistici della città e ad alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale al governo della città. Un dato è emerso in particolare dalla sua relazione: mentre nel periodo 2002-2008 gli arrivi so-no cresciuti del 6,6% nella provincia di Perugia e del 6,2% in Umbria, Assisi ha fatto registra-re un calo del 5,5%. A ciò va aggiunto che la permanenza media ad Assisi nel 2008 è stata molto più bassa del resto della regione: i turisti si sono fermati in media 2,1 giorni, mentre nel resto della provincia e della regione 2,8-2,9 giorni. Il turismo nel comparto alberghiero è diminuito invece del 9%. Le ragioni di questa performance niente affatto brillante, secondo Ejarque, sono molteplici: a partire dall’eccessiva dipendenza dal turismo religioso e dallo scarso sviluppo di turismo “laico”. A seguire la constatazione che Assisi è luogo di passaggio, la corsa al ribasso nei prezzi, sinonimo di bassa qualità, la scarsità di investimenti per aumento dei servizi, il mancato rinnovamento dell’offerta con la città che continuerebbe a vivere della rendita di posizione sfruttando soprattutto il posizionamento come “città della pace”, giudicato ormai vecchio. Infine tra le cause della crisi del turismo Ejarque ha individuato anche la mancata diversificazione del prodotto.
Il candidato a sindaco della sinistra radicale Carlo Cianetti ne ha tratto una conclusione politica: “La relazione di Ejarque è la dimostrazione del fallimento delle giunte di centrodestra guidate da Giorgio Bartolini e Claudio Ricci. Mentre ad Assisi si cementificava, il resto dell’Umbria richiamava turisti. Basti sapere – sottolinea Cianetti – che Assisi è stata superata da Umbertide nella graduatoria che identifica i Comuni che attirano i maggiori flussi di viaggiatori: noi al 12,3%, Umbertide al 12,5%. In tutta la relazione, ma anche dai numeri, si evince chiaramente che è mancata completamente la promozione turistica. Che la crisi mondiale ha inciso dal 2008 ad oggi, ma che il calo del turismo ad Assisi risale a ben prima: cresceva la provincia di Perugia, cresceva l’Umbria, mentre Assisi calava nettamente. Non si è investito – conclude- in servizi, non si è diversificato il prodotto, non è stato utilizzato adeguatamente, in termini di immagine, il sito Unesco, non si è stati capaci di comunicare la città e le sue risorse”.

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