La donna di Bastia avrebbe colpito in tutta la provincia, ora è agli arresti domiciliari. Sorpresa mentre stava portando a termine l’ennesimo raggiro

Faceva ricariche da mille euro con assegni rubati, decine di “vittime” tra le ricevitorie
L’indagine: in alcune occasioni ha finto un malore e di essere stata derubata del portafogli

di LUCA FIORUCCI

BASTIA UMBRA – La truffa andava avanti a colpi da mille euro. L’equivalente delle ricariche che una donna di 44 anni, che vive a Bastia Umbra, chiedeva di effettuare nelle tabaccherie munite di ricevitoria Sisal.
Si faceva accreditare la cifra sulle sue carte Poste pay poi pagava il corrispettivo con degli assegni. Tutto a posto? Sì, almeno sul momento. I titolari delle ricevitorie ritiravano l’assegno,regolarmente compilato e portavano a termine la procedura.
L’intoppo si scopriva, però, nel momento in cui quegli stessi assegni venivano portati all’incasso: i certificati bancari non erano riconducibili alla donna, non erano intestati a quel nome che figuravano sulla firma. Ma risultavano rubati. Rubati gli assegni, “rubata” la ricarica della scheda prepagata.
Vittime di questa presunta truffatrice, rintracciata dal compartimento di polizia postale, diretto da Anna Lisa Lillini, e condatta agli arresti domiciliari su ordinanza del gip Carla Giangamboni, decine di esercenti di tutta la provincia di Perugia. E a tanti episodi sono corrisposte altrettante denunce alla Polposta e l’apertura di un’inchiesta affidata al sostituto procuratore della Repubblica, Manuela Comodi Da diverso tempo era stata predisposta una particolare attività di controllo che aveva prima permesso di individuare la presunta truffatrice quindi di coglierla sul fatto.
Nei giorni scorsi, dopo averla pedinato a lungo, gli agenti della polizia postale sono intervenuti proprio quando stava per saldare l’ennesima ricarica con l’ennesimo assegno rubato.
L’arresto è scattato in flagranza di reato, proprio quando una nuova truffa stava per compier-si, in questa occasione a danno
di un tabaccaio di Centova, Perugia.
La donna, R. M., domiciliata a Bastia, ora è ristretta agli arresti domiciliari.
Dalle indagini e dai racconti dei tabaccai presunte vittime della 44enne, è emersa anche un’altra modalità di raggiro che la donna avrebbe messo in atto.
Oltre a pagare con titoli non riscuotibili, in alcune circostanza avrebbe eluso il pagamento del corrispettivo con un altro stratagemma. Al momento di consegnare il denaro, secondo la ricostruzione dell’accusa, ha finto di sentirsi male dopo essersi accorta di aver subito il furto del portafogli. Un trucco che le ha consentito di lasciare l’esercizio “truffato”in maniera indisturbata.
A mille euro a colpo, il “bottino” della donna è considerato molto consistente.

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