Il fiume sta morendo anche per colpa degli attingimenti illegali
Il Wwf fa sentire la propria voce e lancia messaggi
BASTIA UMBRA (a.g.) – A nessuno interessano le sorti del Chiascio? Il Wwf insiste. Purtroppo le speranza dell’assessore allo sviluppo Tabarrini sono state deluse; in tema di emergenza fiume nessuno si è pronunciato. Maggioranza, opposizione, comitati vari; nemmeno dal comune di Assisi nessuno ha lanciato un segnale di qualsiasi genere. L’estate si direbbe oramai conclusa o comunque al termine del suo periodo più afoso e le piogge rinfrescanti dovrebbero arrivare a breve, almeno secondo le statistiche, ma tutto questo non risolverà un problema che può solo divenire più complesso da risolvere col trascorrere del tempo. Soprattutto non vanno dimenticati quei tubi che pompavano illegalmente l’acqua dal letto del fiume; atteggiamento per alcuni comprensibile, vista la siccità, ma pur sempre illegale.
Il silenzio assordante generale colpisce e fa temere che niente si muoverà a breve. Ma, anche qualora si ponesse rimedio alle esigenze del fiume il prossimo anno, c’è la necessità reale di studiare un piano programmatico, in cui ognuno metta a servizio, utilizzando il famoso “senso civico” citato dall’assessore alle politiche sociali Cesaretti, per contribuire alla salvaguardia e alla valorizzazione di un bene naturalistico fondamentale secondo vari aspetti. “In molti sono erroneamente convinti che il Chiascio sia un torrente e che quindi vada naturalmente in secca – precisano i militanti del Wwf valle Assisi-Umbria Nord – invece il nostro è un fiume vero e proprio, a carattere torrentizio come tutti i corsi d’acqua dell’appennino, e non è affatto normale che sia arido già dal 20 di luglio. E’ a dir poco sconvolgente che, a dispetto di un’ordinanza provinciale, si verifichino attingimenti abusivi a discapito del fiume in favore di culture ibride che sono vere idrovore acquifere. I danni biologici che la scorrettezza umana produce in casi come questo sono in quantificabili; non è possibile continuare ad ignorare con leggerezza il male che provochiamo all’ambiente naturale del fiume Chiascio e di conseguenza a noi stessi”. La situazione di Bastia Umbra è purtroppo comune a molte altre realtà simili e per questo il gruppo Wwf Valle Assisi-Umbria Nord è pienamente sostenuto da molte associazioni naturalistiche, quali gli Amici del Chiascio.
I cittadini che si stanno muovendo in favore di questa emergenza ambientale attendono speranzosi una risposta dall’amministrazione comunale in primis, ma anche da tutta la cittadinanza, bastiola e non.
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