Gli interrogativi legati all’aumento di episodi malavitosi nella zona


Sindaci, imprenditori e sindacati così spiegano il boom di criminalità


Lombardi: “Utilizzeremo le telecamere per la sorveglianza”
Bartolini: “Servono leggi più restrittive sull’immigrazione”


SIMONETTA PALMUCCI



PERUGIA – Assisi e Bastia Umbra, luoghi che fino a qualche tempo fa, erano conosciuti in tutto il mondo come simboli della pace e del benessere economico umbro. Terra di arte, di spiritualità e di turismo l’una, realtà industriale e commerciale l’altra. Due oasi della nostra regione.
Qualcosa però è improvvisamente cambiato. L’efferato omicidio di Ospedalicchio e la rapina di Rivotorto con il conseguente ritrovamento di un vero e proprio arsenale di armi in un appartamento hanno improvvisamente proiettato le due cittadine in scenari sanguinosi e violenti, che fino ad oggi, per la maggior parte degli abitanti erano conosciuti soltanto tramite le immagini della televisione. L’escalation di criminalità, secondo i rappresentanti delle istituzioni, delle categorie e dei sindacati, è dovuto a diversi fattori, primo fra tutti una crescita demografica dovuta a ingenti ondate migratorie provenienti dall’estero e dal sud Italia.
“Nella nostra città sta avvenendo quello che si è verificato al nord Italia quattro o cinque anni fa – afferma il sindaco di Assisi Giorgio Bartolini – Da un lato questo territorio gode di una relativa tranquillità economica e di un certo benessere e dall’altro si assiste ad una criminalità ha alzato il tiro. Non solo. Molti dei clandestini che giungono qui sono irregolari e finiscono per delinquere. Di fronte a tutto ciò – prosegue il sindaco – il buonismo a tutti i costi non funziona. Vanno modificate le leggi in questd senso. Il Parlamento qualche passo in avanti lo ha fatto con la legge Bossi-Fini. Tutto questo però ancora non basta. Noi sindaci più che indire una conferenza con prefetto e questore, più che installare le telecamere non possiamo fare. Servono delle leggi mirate”.
“La pianura di Assisi – afferma Mauro Balani, capogruppo dei Ds al Comune di Assisi – in questi anni è stata caratterizzata da uno sviluppo residenziale veloce e non sempre ordinato. Tutto questo non è stato supportato da spazi di socializzazione e aree verdi. Prima ci si conosceva tutti in città, oggi non è più così. Si è perso il senso di identità del territorio. Di fronte ad una crescita demografica come quella a cui stiamo assistendo a Bastia è necessario che ci si pensi a più poli di espansione. E’ importante che tutte le frazioni siano interessate all’integrazione abitativa in modo omogeneo”.
Anche secondo Francesco Lombardi, sindaco di Bastia Umbra, il territorio sta progressivamente cambiando. A fronte di un aumento esponenziale della popolazione, dovuto in molti casi, alle opportunità di occupazione offerte dai lavori del terremoto, si pone l’esigenza di un maggiore controllo della cittadinanza e di interventi di vigilanza più incisivi. In questo senso, secondo il primo cittadino di Bastia, un ruolo importante lo possono avere i cittadini. “Gli stessi abitanti possono dare un contributo, magari segnalando situazioni anomale o sospette. L’azione delle forze dell’ordine, per quanto puntuale e capillare, non basta. L’aumento di popolazione proveniente da fuori porta inevitabili problemi di integrazione. E’ per questo che puntiamo ad un’azione di educazione che parta dalle scuole. Tra qualche giorno – prosegue il sindaco – incontrerò il prefetto. I progetti che abbiamo in mente riguardano il controllo del territorio tramite la video sorveglianza e l’incremento del corpo dei vigili urbani, sempre che i fondi a nostra disposizione ce lo consentano”. Secondo Rossella Aristei, della Lista Civica Bastia Nuova, l’emergenza criminalità nel territorio, non è scoppiata ora ma va avanti da anni. “Io stessa – spiega – sono stata vittima di ben tre furti in casa di cui uno avvenuto di notte con gravi rischi personali. Lo sviluppo della città, il movimento di capitali, può favorire fenomeni di questo genere. Abbiamo chiesto di rafforzare la presenza dei vigili. Io stessa in prima persona ho chiesto chiarimenti sul perché l’organico non sia stato completato e non ho avuto una risposta precisa. Non è chiaro se ci sia un impedimento normativo oppure se si tratti di una scelta politica che ha portato ad investire in altri settori”.
La paura a Bastia Umbra cresce soprattutto fra i commercianti. Sono loro infatti i soggetti più a rischio per furti e rapine. “La gente non era preparata ad eventi di questo tipo – spiega Marco Caccinelli, presidente della Confcommercio di Bastia Umbra – Le bande di malavitosi si stanno spostando dalle grandi città ai centri minori. Il nostro territorio è benestante. Basta pensare che ci sono 18 sportelli bancari a Bastia e un negozio ogni 32 abitanti. Tutto questo rende Bastia particolarmente attraente per la criminalità. Noi commercianti purtroppo non possiamo fare niente se non avvertire le forze dell’ordine se notiamo dei movimenti strani o sospetti”. Per Enzo Nocchi, della Cgil di Bastia Umbra l’aumento della criminalità non riguarda solo la città umbra. “Ciò che è accaduto nel nostro territorio – spiega – purtroppo non sta accadendo solo qui. Quello che possiamo fare è collaborare con le istituzioni per avere un maggiore monitoraggio. I motivi di questa escalation di violenza sono molteplici, e vanno dal disagio giovanile fino alla delinquenza comune. Cgil, Cisl e Uil sono in stretto contatto con l’amministrazione comunale per dare il proprio contributo alla soluzione di questi problemi”.
Sono tante le risposte sul perché a Bastia e ad Assisi si siano verificati episodi come quelli degli ultimi giorni, altrettante le proposte per arginare il fenomeno in futuro. Per le due città è giunto il momento di guardare al futuro con occhi nuovi.


 


Il comandante dei carabinieri di Assisi: “Aumentiamo i controlli ma nessun allarmismo”


ASSISI – Il tenente Florindo Rosa, comandante della compagnia dei carabinieri di Assisi, dopo i fatti di cronaca di Rivotorto e Ospedalicchio invita a non creare inutili allarmismi. “In questa zona – spiega – da qualche anno a questa parte abbiamo avuto una sola rapina nella villa e la rapina efferata di qualche giorno fa. Dire che questi due episodi possano avere alterato la sicurezza che regnava nelle nostre zone non è possibile. Certamente quello che è successo deve farci alzare la guardia. Se c’è stata una banda che è riuscita a portare delle armi da guerra qui in zona dobbiamo fare attenzione affinché non ne arrivino altre. Bisogna tenere aperti gli occhi. Ci deve far riflettere il fatto che questo episodio può essere un campanello di allarme. In questa zona però – conclude il capitano Florindo Rosa – fortunatamente non ci sono organizzazioni malavitose come in altri luoghi d’Italia”.


 


Regione: In arrivo 400mila euro per la sicurezza


PERUGIA – Quattrocentomila mila Euro sono stati stanziati dalla Giunta regionale dell’Umbria per finanziare, nell’ambito di applicazione della recente legge approvata dal Consiglio regionale, progetti dei Comuni tesi a ridurre presenza e incidenza dei fenomeni criminali. In linea con lo spirito della legge, i progetti finanziati (16 sui 18 presentati) individuano nel miglioramento della qualità ambientale e nella prevenzione i principali strumenti di contrasto. Sono stati inoltre privilegiati i progetti collegati con la rete dei servizi sociali e quelli territorialmente collocati nelle aree a maggiore densità criminale.
Il contributo della Regione è concesso sotto forma di cofinanziamento e consentirà ai Comuni un investimento totale di quasi 1 milione e mezzo di euro. “Il provvedimento che abbiamo assunto – ha dichiarato l’assessore alle politiche sociali Gaia Grossi – costituisce la prova tangibile dell’impegno concreto della Regione e degli enti locali umbri sul tema della sicurezza dei cittadini; un tema su cui le istituzioni regionali non hanno ‘competenze’ formali, ma che, in quanto molto ‘sentito’ dall’opinione pubblica, merita la più grande attenzione. Combattere efficacemente la criminalità – ha proseguito Grossi – significa intervenire innanzitutto sul piano della prevenzione e del miglioramento della qualità ambientale per tagliare le radici della violenza. Questo è lo spirito della legge regionale e a questo tendono i progetti dei Comuni che intendiamo contribuire a realizzare”.
Pubblichiamo di seguito l’elenco di alcuni Comuni, i “titoli” dei progetti finanziati e l’indicazione della somma attribuita: Spoleto, “Qualità della vita e della sicurezza: il risultato di una collaborazione innovativa per un sistema di prossimità”, 50mila euro; Perugia, “Pro.me.so., 50mila; Foligno, “Qualità delle relazioni urbane”, 35mila; Terni, “Spore”, 50mila; Terni, “Sistema di viedeosorveglianza siti sensibili”, 40mila; Perugia, “Sportello informa carcere”, 24.720; Orvieto, “Immigrazione come risorsa”, 10.500; Gubbio, “Società multietnica”, 19.240; Arrone.

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