La maggioranza chiede di superare i vincoli della Sovrintendenza e abbatterla. No dell’opposizione

BASTIA UMBRA Il consiglio comunale dibatte e si accapiglia sulla demolizione della torre e del complesso industriale del mangimificio MigniniPetrini. Il dibattito si infiamma,nello specifico, sull’ordine del giorno presentato dalla maggioranza e sull’apposizione del vincolo della Soprintendenza dell’Umbria sullo stabilimento Spigadoro Petrini. La lunga vicenda – ricostruzione l’associazione Progetto Bastia – prende avvio circa 4 anni fa fino alla segnalazione, da parte della proprietà, dell’inizio dell’attività di smantellamento totale del complesso industriale; qualche mese fa è arrivato il vincolo, fondato sul riconoscimento del sito come “elemento identitario connotante fortemente il contesto urbano di Bastia Umbra con il suo skyline” oltre che sul “suo rilevante interesse storico-artistico”. A questa disposizione si è opposta l’intera maggioranza che ha chiesto alla giunta di adoperarsi per la rimozione del vincolo in tutte le sedi.Da parte loro Pd, il Movimento 5 Stelle e il consigliere Raspa – per l’intergruppo di Forza Italia – Bastia Popolare si sono espressi in linea con quanto dichiarato dalla Sovrintendenza. Ma per la maggioranza il documento propone ipotesi non praticabili, data la struttura della torre e del magazzino del mangimificio che non ne consente un qualsiasi uso diverso se non si passa per la demolizione ed una nuova edificazione. Per questo bisogna “arrivare alla revoca e consentire al Comune in collaborazione con i privati, con il coinvolgimento degli enti sovraordinati preposti, di varare un progetto che sia utile alla comunità in quanto fattibile ed economicamente sostenibile”.
F.P.

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