Le impalcature sono state smontate, ma la riapertura è lontana 
 
BASTIA — Le impalcature sono state smontate da alcune settimane e, all’apparenza, sembrano avviati a conclusione i lavori di consolidamento e recupero della ex chiesa parrocchiale di Santa Croce che si affaccia sulla piazza centrale. Tanto più che sono stati eseguiti anche i lavori di sistemazione sul retro della chiesa, dove hanno sede i locali delle associazioni cattoliche. E’, però, un’illusione a quasi nove anni dal sisma del 1997, che provocò la drastica chiusura della chiesa, dove all’epoca era stata allestita un’interessantissima mostra archeologica. Solo un ricordo, quindi, destinato a rimanere tale ancora a lungo. I lavori di consolidamento della struttura sono stati completati, sotto il diretto controllo della soprintendenza ai beni culturali, ma per il completo recupero e la riapertura i tempi si annunciano lunghi. Unica nota positiva è che, dopo il clamoroso errore di aver attribuito al Comune i fondi per la ristrutturazione del campanile sono stati dirottati alla parrocchia che ne è il legittimo proprietario. Circa un milione di euro complessivamente, che non bastano a garantire il completo recupero della chiesa, che è destinata a rimanere luogo di culto nella parte dell’abside, mentre la navata centrale sarà riutilizzata come spazio di mostre, assemblee e quindi d’uso pubblico. I lavori si sono fermati alle strutture portanti, ancora da finanziare non solo le cosiddette rifiniture, ma anche il nuovo impianto elettrico. «Noi andiamo avanti secondo le possibilità – ha spiegato il parroco don Francesco Fongo –, ma è certo che presenteremo al pubblico il trittico restaurato dell’Alunno con una cerimonia in programma il 7 gennaio». Nessuna certezza, invece, sulla riapertura della chiesa per cui dovrebbe mobilitarsi la comunità.
M.S. 

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