L’assessore alle Politiche agricole e agroalimentari, Morroni, spiega le mosse per affrontare la fase di programmazione e rilancio
BASTIA UMBRA Dopo lo stop legato alla pandemia torna Agriumbria, vetrina tra le più importanti a livello nazionale per il mondo agricolo e zootecnico. Quella che si svolgerà nei padiglioni di Umbriafiere a Bastia, da domani al 19 settembre, sarà infatti la prima fiera del settore agricolo a tornare in presenza in Italia. Il ritorno di Agriumbria in presenza è diper se una buona notizia per il territorio del centro Italia – spiega Roberto Morroni, assessore alle Politiche agricole e agroalimentari della Regione Umbria – E la testimonianza della voglia di ripartire, e farlo con il settore primario ha un significato particolare. Durante la pandemia il settore ha tenuto in piedi il Paese senza mai smettere di raccogliere e produrre: ora abbiamo davanti un periodo di programmazione e rilancio, ma per coglierlo appieno, come sistema Umbria, dobbiamo lavorare per minimizzare i nostri difetti e puntare in maniera decisa su aggregazione, formazione, sostenibilità e qualità. Parlando con agricoltori e associazioni di categoria si percepisce uno spirito propositivo, c’è fiducia tra gli addetti ai lavori e questo non è un elemento marginale. C’è una buona disponibilità a cogliere il cambiamento nell’organizzazione, nella digitalizzazione e nella messa in rete delle imprese. Come Istituzione, il nostro compito è quello di fornire strumenti utili e pratiche snelle per favorire uno sviluppo sostenibile sia su scala economica che sociale e ambientale”. La Regione sta lavorando da mesi, con le associazioni di categoria, su 4 assi fondamentali che definiscono la strategia um bra per il settore agricolo: aggregazione, qualità, digi-talizzazione e semplificazione. Ad Agriumbria la Regione sarà presente con uno stand per fornire supporto informativo su misure e opportunità. “Piccolo è bello, ma è bello se si è in gruppo, altrimenti – prosegue Mor- roni – si rimane piccoli. Dobbiamo continuare a fare qualità, ma poi dobbiamo farla arrivare sul mercato e continuare ad innovare. Per fare ciò servono capacità organizzativa, forza finanziaria e investimenti. Ecco, le aggregazioni devono favorire tutto questo.
Dobbiamo valorizzare gli aspetti positivi dell’essere piccolo e aumentare la capacità di stare insieme per
arrivare sui mercati”.
In questo senso va anche il Patto per la sostenibilità, sottoscritto qualche mese fa con le organizzazioni del mondo agricolo: un tassello importantissimo della strategia complessiva che l’Umbria sta perseguendo a vantaggio di produzioni che la rendano sempre più luogo vocato a sistemi di eccellenza diffusa. Il patto prevede, tra le altre cose, di eliminare l’utilizzo del glifosate in agricoltura dalla stagione 2022/23. Fra i punti qualificanti, la previsione nei disciplinari della produzione agricola per l’adesione al sistema di qualità nazionale della produzione integrata (Sqnpi). Come spiegano dall’assessorato, “Agriumbria e Umbriafiere rappresentano un’infrastruttura strategica per le nostre imprese e in quest’ottica saremo presenti alla manifestazione”. Al centro della tre giorni della Regione le ultime azioni messe in campo, quali ad esempio il Protocollo d’intesa per attività di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare e del caporalato in agricoltura.
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