Il Pd critica i manifesti affissi: “Pubblicità fatta con i soldi pubblici. Era meglio riparare le buche”
BASTIA UMBRA Sull’Imu,l’imposta municipale sulla casa che ha infiammato la campagna elettorale a livello nazionale, è scontro anche a livello locale. A gettare benzina sul fuoco è il Partito democratico che,in una nota dai toni duri, rileva “stupore per i manifesti che campeggiano su Bastia, affissi dall’amministrazione comunale e quindi con i soldi di tutti i cittadini, rispetto al pagamento dell’Imu 2012”,in linea con la “propaganda elettorale che vede esponenti del Pdl impegnati a dimostrarci che la pressione fiscale è invariata o addirittura diminuita”. “Per fortuna – prosegue la nota – i bastioli, così come gli italiani,non credono alle favole e neppure ai venditori di pentole”.Il Pd si riferisce all’innalzamento dell’aliquota sugli immobili diversi dalla prima casa, passata dallo 0,76% allo 0,86% così come previsto dal bilancio di previsione 2013 approvato dal consiglio comunale. Un aumento che, per il Pd, “ha disatteso gli impegni presi con le organizzazioni sindacali e di categoria” mentre “si spendono soldi pubblici per fare manifesti, anche di notevole grandezza, che reclamizzano le scelte dell’amministrazione Ansideri. Non era meglio impiegare queste risorse per favorire lo sviluppo, agevolare certi servizi o semplicemente tappare le buche?”.In una nota di qualche giorno fa, invece, l’amministrazione comunale aveva posto l’accento su come “le famiglie meno tartassate, in materia di Imu sulla prima casa, sono state quelle di Bastia, dove l’imposta media è stata di 137,10 euro” a fronte di una “media sulla prima abitazione di 225 euro, cifra pagata, ad esempio, dai perugini”.Secondo l’amministrazione, “tra gli undici comuni umbri al di sopra dei 20.000 abitanti presi in esame, risulta essere ancora Bastia uno dei due con la cifra media più bassa pagata sulle seconde case e sugli immobili imprenditoriali”.
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