Di Francesco Fratellini*


BASTIA UMBRA – La recente vicenda dell’uscita dall’aula del consiglio comunale da parte della maggioranza, sta a dimostrare il principio seguito nel fare politica da chi amministra A Bastia: non fare prigionieri e non concedere nulla all’opposizione, ma questa volta si sono catturati da soli facendo un clamoroso autogol.
I gruppi di minoranza (FI, liste Civiche, Prc), come previsto dal regolamento, avevano chiesto la convocazione di un consiglio comunale con il seguente punto all’ordine del giorno: “dopo le elezioni regionali: quale ruolo per questo territorio”.  Arriva il giorno del consiglio  e quando si giuge all’esame di quel punto Il capogruppo dei DS, Moreno Marchi, annuncia l’uscita dall’aula dei gruppi di maggioranza (DS, Margherita, Comunisti Italiani).
L’intenzione era quella di mostrare i muscoli e far rimpicciolire, fino a scomparire, la minoranza che aveva avuto l’ardire di chiedere la convocazione di un consiglio comunale con uno specifico punto all’ordine del giorno. “Non sia mai che l’agenda dei lavori del consiglio comunale sia dettata dalla minoranza”, hanno pensato gli strateghi, “la maggioranza esce dall’aula perché l’ordine del giorno deve essere redatto dalla maggioranza e la minoranza deve solo subire e disturbare il meno possibile; facciamo mancare il numero legale così impareranno per il futuro” questo sicuramente è ciò che è passato per la testa dei fini strateghi e questo hanno fatto. Grande vittoria….. Personaggi in atteggiamento altezzoso (petto in fuori, fronte alta e tono sferzante) si aggirano per i corridoi del palazzo comunale discettando a destra e a manca sui modi con cui si deve svolgere il confronto politico. A chi fa notare che se a causa della mancanza del numero legale si interrompe un consiglio comunale, i punti non trattati saranno i primi di quello successivo e così via fino a che nell’aula non si sarà dibattuto di quell’argomento rispondono:
“si vedrà, intanto non abbiamo permesso il dibattito chiesto dalla minoranza senza il preventivo consenso della maggioranza”.
A poco a poco il petto in fuori inizia a rientrare e la fronte comincia ad abbassarsi.
Risultato: convocazione del consiglio comunale in prima e seconda convocazione con i punti all’ordine del giorno non trattati il 10 maggio, con conseguente spreco di denaro pubblico per i gettoni di presenza e molto tempo perso inutilmente. In pratica il presidente Tabarrini dopo aver aderito all’iniziativa aventiniana costringe i suoi ad essere presenti se non vogliono far passare le mozioni della minoranza. Ma non era più semplice esaminare il punto all’ordine del giorno e non approvarlo? Sarebbe già tutto nel dimenticatoio.
Un record sicuramente è stato raggiunto: è la prima volta che una maggioranza abbandona l’aula e fa mancare il numero legale; potrebbe anche interpretarsi come una mozione di sfiducia verso chi quell’ordine del giorno ha redatto e portato in consiglio comunale.
Per finire le ultime parole famose del  Prof De Martino (consigliere DS) “La maggioranza non teme il confronto..”. Forse il professore la pensa proprio così ma anche lui come gli altri consiglieri di maggioranza, compreso il presidente del consiglio, ha seguito fiducioso i condottieri infallibili verso una magra figura.


*Coordinatore Comunale
Forza Italia Bastia Umbra

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