Expo Emergenze Medici a Umbriafiere di Bastia-Il punto per gli amanti delle attività fisiche più adrenaliniche
BASTIA UMBRA-Adrenalina è il termine più diffuso nei racconti di chi pratica abitualmente o abbia provato almeno una volta l’esperienza degli sport estremi, o sport d’avventura. Bisogno di avventura, sensazioni forti e fuori dall’ordinario, sono questi i primi valori e riferimenti degli amanti di tali discipline. Purtroppo però chi pratica questi sport deve mettere in conto anche dei rischi. Si è parlato proprio di questo ieri durante il seminario dal titolo “L’evento traumatico nelle competizioni sportive ad alto rischio di infortunio”, svoltosi
in occasione di Expo Emergenze,all’Umbriafiere di Bastia, appuntamento alla prima edizione su cui oggi si spengono i riflettori. Al seminario hanno partecipato importanti medici specializzati nell’intervento post trauma.Alla conferenza hanno preso parte professionisti in qualche modo appassionati di velocità e sport estremi, che hanno illustrato i vari aspetti dell’emergenza traumatica. L’aspetto affrontato nel dibattito nel contesto di Expo Emergenze, in linea con lo spirito della manifestazione, è stato quello patologico, cioè quando qualcosa
non va come dovrebbe andare e occorre l’intervento sanitario e specialistico, di persone che sanno in quegli attimi subito dopo l’incidente, cosa fare quando è possibile, come nei circuiti. Il dottor Guido Pimpinelli dell’ospedale di Assisi ha parlato della chirurgia addominale, mentre il professor Mark Ragusa dell’ospedale di Perugia della traumatologia toracica. Dal dottor Marco Prestipino è stata lanciata l’interessante idea di creare in Umbria un Centro permanente di formazione specifica in materia di traumatologia da eventi sportivi che avrebbe anche il suo riscontro in tute le altre casistiche di incidenti. Apprezzati in particolare i dettagliati interventi
dei medici che hanno avuto il merito di puntare l’attenzione su problematiche che registrano numeri sempre crescenti nella nostra società.
I praticanti degli sport estremi sono migliaia e migliaia, non si può parlare di pochi “esaltati” più o meno ricchi, come poteva forse essere all’inizio, negli anni Cinquanta e Sessanta, in California o in Nuova Zelanda. Allora si partì con il surf, il free climbing o arrampicata libera, il rafting (discesa dei torrenti in zattera,) e il triathlon (combinazione di nuoto, ciclismo e corsa), il kite surfing, il base jumping, lancio con il paracadute effettuato dai posti più stravaganti;il bungee jumping, considerato in certi casi propedeutico al paracadutismo o al volo in deltaplano; il canyoning o torrentismo, ice climbing, la discesa di un torrente stando sdraiati su un piccolo bob di plastica; l’ice flying, ossia il windsurf sul ghiaccio. E diamo per scontato che tra gli sport estremi si annoverino automobilismo e motociclismo, in pista e su sterrato. Per citare un dato lo scorso anno a Magione, all’autodromo sono scese in pista (prove libere test e gare) 3.654 auto e 11.500 moto.Grandi numeri su cui riflettere.Un ulteriore aspetto è la creazione, o il perfezionamento, di attrezzature ormai indispensabili per molte di queste attività. Abbigliamento specializzato, strumentazione, business. L’espressione “no limits” è ormai anche un noto slogan pubblicitario, e sicuramente gioca su un latente desiderio di emulazione di personaggi affascinanti anche solo tramite il possesso dei loro stessi strumenti. Ma tessuti e materiali creati e collaudati per questi scopi potranno in qualche caso aprire la strada anche a possibili produzioni industriali per altre finalità: si pensi per esempio alle emergenze per le calamità naturali.Visto l’interesse suscitato gli organizzatori di Expo Emergenze riproporranno l’incontro tra qualche settimana quando, meteo permettendo, si potrà contare su una p
IL PARTICOLARE-“AL TRASIMENO INTERVENTI DI TUTELA RISPETTOSI DELL’AMBIENTE”
BASTIA UMBRA – Gli interventi di prevenzione e sicurezza per eccellenza sono quelli capaci di rispettare l’ambiente, ottenendo ugualmente ottimi risultati. Questa è la logica con cui opera ad esempio il Dipartimento di prevenzione della Asl numero 2 – quella che per intenderci fa riferimento a Perugia – in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia, la Regione e la Provincia. Vari sono i progetti di salvaguardia dell’ambiente, ma di particolare rilievo è quello che riguarda l’intero ecosistema del Lago Trasimeno. “La salute del lago – ha spiegato il dottor Alessandro Di Giulio del Servizio disinfezione del Dipartimento di prevenzione della Asl 2,presente a Expo Emergenze con uno stand – dipende dalla complessa interazione di vari fattori. E’ da qualche anno ad esempio che abbiamo avviato una collaborazione con la Provincia di Perugia per ridurre in quantità consistente le coltivazioni dannose all’ecosistema lago, come ad esempio il mais, assai ricco di azoto. Il risultato, ad oggi, possiamo dire che è stato notevole. Inoltre – ha continuato Di Giulio – si è cercato di eliminare gli attingimenti di acqua ad uso domestico (dopo procedura di depurazione) dal bacino lacustre,diffusi soprattutto nella zona di Castiglione del Lago, e di porre fine al fenomeno dell’immissione degli scarichi fognari”.Ad Expo Emergenze la Asl 2 è presente con un particolare gommone,l’hovercraft, acquistato nel 2005 per cercare di ridurre la presenza dei chironomidi, quegli insetti alati molto esili che si aggirano in massa nei pressi del Trasimeno come in tutte le zone lacustri e fluviali. “Sono insetti non dannosi all’uomo – ha spiegato
il dottor Di Giulio – ma che, circolando in massa, creano disagi alla viabilità delle auto e soprattutto sono fastidiosi nelle zone ad alta densità turistica. Il chironomide però è prezioso per l’intero ecosistema e così la Asl, in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia ha creato un metodo per ridurne la presenza senza debellarli e senza inquinare l’ambiente: l’hovercraft infatti è dotato di una tanica con materiale biologico che viene sparso nelle acque”.Molteplici, inoltre, gli interventi di informazione che la Asl porta avanti, come il ballo da balera Mosquito, un modo simpatico per sensibilizzare la popolazione di tutte le età sulle caratteristiche degli insetti più insidiosi e sul modo di trattarli.
di Benedetta Mattiacci
SICUREZZA Interessanti incontri della Asl 2
Investire di più in prevenzione e valutazione del rischio
BASTIA UMBRA – Le emergenze possono essere scongiurate investendo nella sicurezza. Sicurezza vuol dire anche prevenzione, valutazione del rischio e formazione. In tutti questi ambiti la Asl 2 dell’Umbria è da sempre in prima linea e per questo, nell’ambito di Expo Emergenze, ieri pomeriggio ha organizzato due interessanti incontri formativi dedicati alle emergenze nei luoghi di lavoro e alla formazione del personale di emergenza-urgenza. Illustrando il sistema normativo volto a stabilire e definire la preliminare valutazione dei rischi sul luogo di lavoro, il dottor Giorgio Miscetti, direttore dell’unità di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, ha posto l’accento sulle “emergenze silenziose”, difficilmente percepibili ma fatali quanto gli infortuni, quali
il cancro da lavoro e i comportamenti dannosi legati all’assunzione di alcool e sostanze stupefacenti. Quanto alla gestione dell’emergenza nell’ambito delle urgenze sanitarie, il dottor Francesco Borgognoni, direttore dell’unità di Pronto soccorso, ha sottolineato il ruolo fondamentale del Centro di formazione della Asl 2, istituito a Perugia nel 2002, che grazie a tecniche di avanguardia basate su simulazioni cliniche consente al personale di acquisire le competenze necessarie ad attuare quelle complesse e rischiose procedure d’urgenza che determinano la riuscita dell’intervento medico.
di Sara Caponi

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