Bettona Le repliche del legale
“C’è un’incongruenza”
BETTONA – Lo scontro sul depuratore di Bettona si fa incandescente: il giorno dopo il sequestro preventivo dell’impianto da parte dell’Asl 2, l’avvocato Alessandro Bacchi – dopo aver precisato che “Stefano Roscini non si è presentato alla riunione di martedì non per inadempienza, ma perché era in Abruzzo per occuparsi della ricostruzione post -terremoto e nessuno lo aveva avvertito della riunione di emergenza per verificare lo stato di sicurezza dell’impianto” – rileva alcune incongruenze nell’ atto di sequestro. “In attesa di esaminare approfonditamente il documento che abbiamo ricevuto solo mercoledì pomeriggio – spiega il legale – non si può non rilevare l’incongruenza di sequestrare il depuratore perché è a rischio esplosione, ma non si sequestra la casetta del custode che è a 35 metri dall’impianto”. Da parte sua il Comune di Bettona sceglie di non replicare, dicendosi “preoccupato per la salute dei cittadini per il territorio in generale”: oggetto del contendere che ha poi portato al sequestro, sarebbero alcune anomalie nello svuotamento dei digestori, con gas non meglio precisato che sarà analizzato nelle prossime ore. È possibile, ma non certo, che le prime analisi – compatibilmente con i tempi tecnici – potrebbero essere discusse nel corso del tavolo tecnico convocato per lunedì, quando si decideranno i prossimi provvedimenti da adottare relativamente al gas che se è metano sarà bruciato, altrimenti bisognerà capire che tipo di gas sia e poi decidere di conseguenza). Ma al centro della querelle tra Codep e Comune c’è anche il ricorso relativo alla revoca della convenzione con annessa richiesta di risarcimento), “destituito di ogni fondamento” secondo il Comune di Bettona, mentre dalla Codep si sottolinea l’infondatezza della revoca, che è avvenuta per un fatto di minore gravità rispetto alle accuse che gli inquirenti hanno mosso al termine dell’inchiesta Laguna de Cerdos, quando però l’amministrazione bettonese non ha mai preso provvedimentidi revoca.
Pdf: Corriere-2010-04-30-pag22
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