Quattordici furti in soli due anni. Rubati pc, fotocamere e palloni della palestra e divelti i distributori automatici

di Sara Caponi
BASTIA UMBRA – Una tv al plasma, fotocamere,computer portatili e contanti, ma anche i pochi spicci dei distributori automatici di bevande o i palloni da gioco della palestra. Ciò è quanto sottratto, in poco più di due anni, da diverse scuole del territorio bastiolo. Un fenomeno che si ripete con regolarità e che obbliga la scuola, già afflitta dalla generalizzata penuria di risorse destinate alle scuole, a fronteggiare ammanchi e spese di manutenzione per riparare i danni delle effrazioni, causando comprensibile avvilimento nel personale scolastico esasperato per le continue intrusioni.
Nove i “colpi” nel 2012, cinque invece quelli registrati dall’inizio del 2013, due dei quali durante le recenti vacanze di Pasqua.Ad essere presi di mira quasi sempre i distributori automatici di caffè, contenenti al massimo qualche decina di euro. In un caso, i ladri si sono addirittura accontentati dei palloni da gioco riposti in palestra. In qualche caso,però, il bottino è stato assai più ricco: un grande tv al plasma, fotocamere e computer portatili,contanti destinati alle gite scolastiche. I furti si sono registrati in quasi tutte le scuole (Fifi,Madonna di Campagna, Borgo I Maggio, Ospedalicchio), ma la più colpita è la Don Bosco che ospita la direzione didattica. “Ignoti gli autori – spiega il dirigente Giovanfrancesco Sculco – anche se molti dei furti lasciano pensare a ragazzate compiute da giovanotti che possono rovinarsi per poco o niente”. Senza nulla rimproverare a carabinieri e amministrazione, a cui pur chiedere uno sforzo aggiuntivo, qualora possibile, per arginare il fenomeno, ed esclusa l’ipotesi di blindare tutte le scuole con sistemi di protezione e videosorveglianza, difficilmente attuabili viste le poche risorse a disposizione, al dirigente Giovanfrancesco
Sculco non resta che appellarsi ai cittadini, che invita a “segnalare eventuali presenze estranee nei pressi delle scuole al di fuori dell’orario scolastico”. Perché “se la scuola è di tutti, difendere le scuole significa difendere tutti i cittadini”.

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