Ulteriori accertamenti sulla Centrale Umbra per appurare le cause dell’incidente in cui hanno perso la vita Stefano Tini e Mirco Capitanucci
BASTIA UMBRA – Nuovi rilievi dei carabinieri lungo il tratto della Centrale Umbra, all’altezza dell’uscita di Ospedalicchio, teatro dell’incidente di giovedì notte, in cui hanno perso la vita due persone, Stefano Tini, 50 anni di Foligno e Mirco Capitanucci, 21 anni di Bastia Umbra.
Ieri mattina la statale è stata chiusa per circa un quarto d’ora al fine di permettere ai militari dell’Arma ulteriori accertamenti al fine di ricostruire la dinamica dello scontro.
In particolare, si sta cercando di risalire alla causa principale del primo scontro, quello tra il furgone Iveco e la Peugeot. Proprio da questa prima collisione, con il furgone rimasto a traverso sulla carreggiata, sarebbero derivati i successivi due impatti, con la Stilo e la Mazda, che hanno provocato la morte di Stefano Tini e di Mirco Capitanucci.
Una dinamica ricostruita grazie anche alle testimonianze di alcune persone che hanno assistito ai tre schianti. che si sono susseguito lungo la statale Centrale Umbra. Sono stati proprio loro a chiamare i soccorsi, purtroppo vani per Stefano Tini, collega del Giornale dell’Umbria, e Mirco Capitanucci, morto carbonizzato all’interno della Mazda che ha preso fuoco.
I risultati dei rilievi effettuati ieri mattina saranno inviati nei prossimi giorni alla magistratura che ha aperto un’inchiesta sulla vicenda.
Un fascicolo nel quale, al momento, non compaiono responsabilità.
Sarà il magistrato a dover dare anche il nulla osta per i funerali che non verranno celebrati prima di qualche giorno. Al momento, infatti, sono ancora in corso gli esami disposti dal pubblico ministero e le salme dovranno rimanere a disposizione dell’autorità giudiziaria fino a lunedì.
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