BASTIA LO SVILUPPO DELLA RETE NON PASSA DA QUI 
 
E’ ARRIVATA come un «fulmine a ciel sereno» la decisione di Trenitalia di sopprimere lo scalo merci di Bastia. Il primo colpo dieci anni fa quando fu declassata la stazione ferroviaria, come altre nei Comuni umbri, eliminando la presenza del capostazione e della biglietteria. Oggi come allora si tratta evidentemente di determinazioni collegate alla razionalizzazione e alla modernizzazione della rete ferroviaria. Trenitalia lo ha comunicato agli operatori economici, ma non al Comune. Da qui la presa di posizione del sindaco Francesco Lombardi (nella foto)che, in una nota indirizzata al responsabile della Divisione logistica di Trenitalia, Mario Ballarani, all’assessore regionale alle infrastrutture Giuseppe Mascio, al direttore della Confindustria perugina Forcignanò e ai sindacati, «si duole di dover sottolineare il mancato coinvolgimento del Comune, non solo per un’adeguata oltre che doverosa informazione, ma per definire anche alla luce di possibili finanziamenti europei, stante la necessità di ridurre il movimento su gomma, una soluzione che non penalizzi quest’area». E’ evidente che Trenitalia punti alle programmate piattaforme logistiche regionali (Terni, Foligno e Città di Castello) per concentrare in queste i piani di sviluppo della rete ferroviaria.


UN RAGIONAMENTO ragionamento però, secondo Lombardi, nel quale non si tiene conto «che a Bastia sono insediate oltre 2 mila imprese, molte delle quali avrebbero necessità di tale piattaforma logistica, essendo imprese per dimensione medio-grandi e per prodotti legate all’export». Non si tratta di non tenere conto della futura piattaforma logistica di Foligno, che avrebbe comunque in Bastia un anello di congiunzione ecollo. Lombardi chiede con forza un ripensamento sulla chiusura della scalo merci a Bastia e, comunque, «la necessità di una partecipazione e di un maggiore coinvolgimento delle imprese».
m.s.
 

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