Incoraggiante il bilancio tracciato dalla Confesercenti del comprensorio


A Bastia molto bene le vendite anche nei negozi del centro storico


BASTIA – Ad un mese dall’avvio delle prime vendite di fine inverno, la situazione del commercio locale, lascia intravedere indicazioni positive che per la prima volta muovono in direzione opposta a quella consolidata nel corso del 2003. Lo rileva la Confesercenti di Assisi-Bastia interpretando le sensazioni emerse nelle scorse settimane tra i negozianti del territorio. Proprio il territorio comunale di Bastia, in misura maggiore rispetto ad Assisi, sembra aver beneficiato degli acquisti dell’ultim’ora: indicazioni confortanti arrivano soprattutto dai negozi del centro storico e da quelli situati sull’asse di via Roma. I consumatori hanno approfittato del saldi in maniera graduale: è soprattutto nelle ultime settimane che il cliente ha preso confidenza con la merce, disdegnando affollamenti del primo minuto. L’aumento dell’interesse è sembrato andare in funzione anche delle percentuali di sconto: maggiore movimento hanno incontrato le realtà che hanno deciso di praticare ribassi di maggiore entità. Secondo la normativa regionale in vigore, i saldi invernali proseguiranno ancora per qualche giorno; diversi negozi peraltro hanno già deciso di anticipare l’aggiornamento delle vetrine in versione primaverile. I successivi saldi di fine stagione saranno in programma tra luglio e settembre 2004. “Le indicazioni emerse rappresentano un aggiornamento di percorso, e sono ancora incomplete per permettere di trarre deduzioni definitive – afferma il presidente comprensoriale Antonio Serlupini – la nostra valutazione è comunque improntata alla prudenza; non ci sono elementi sufficienti per poter parlare di una vera ripresa del settore abbigliamento, sicuramente uno dei più penalizzati dalla congiuntura negativa degli ultimi due anni. E’ significativo peraltro il dato relativo alle variazioni d’interesse in funzione delle percentuali di sconto: se l’attenzione del cliente aumento in modo più che proporzionale all’aumentare degli sconti, ciò significa due cose. Da parte dell’esercente una maggiore ‘volatilità dei clienti’,da parte del consumatore un maggior rischio sulla bontà della merce”. Lo scenario insomma appare ancora tutt’altro che idilliaco, e non contribuiscono a schiarire le prospettive gli intenti del Ministro delle attività produttive per la liberalizzazione dei saldi: “le intenzioni di Marzano vanno in direzione delle grandi catene, e quindi a discapito dei piccoli negozi – afferma Serlupini – non a caso il proposito di liberalizzazione emerge a fianco di un altro, secondo il quale verrebbe resa superflua l’autorizzazione per l’apertura di superfici commerciali fino a 1500 metri quadri, 800 nei piccoli comuni. Si punta così a spianare ancora di più la strada alle grandi realtà estranee al territorio, senza che questo possa portare benefici duraturi per il portafoglio del consumatore, come dimostrano anche i recenti dati sul settore ortofrutticolo dove la grande distribuzione incide per oltre la metà degli spazi di vendita”.

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