Arancia meccanica a Ospedalicchio, i malviventi pestano e legano i due coniugi nella loro camera da letto
Grave la moglie, la terribile scoperta è stata fatta dalla nuora dopo circa 16 ore
RAPINA CON OMICIDIO
I due ritrovati dalla nuora dopo 16 ore
Luigi Masciolini ormai cadavere,Maria Ragni ricoverata in osservazione
Picchiato e legato, ucciso anziano
Ospedalicchio; ladri entrano nell’abitazione e aggrediscono brutalmente l’uomo e la moglie
OSPEDALICCHIO – Sono circa le 23 di giovedì notte: un gruppo di ladri, cinque o sei, entrano nella casa dei coniugi Masciolini, lui 85 anni e lei 78, che si trova lungo la strada che porta a Bastia. E qui inizia l’arancia meccanica: Luigi Masciolini e Maria Regni vengono picchiati selvaggiamente, a mani nude e forse anche con qualche corpo contundente, poi legati al letto. Una violenza selvaggia che dietro di sé lascia la morte di Luigi Masciolini – forse per infarto, forse soffocato dal bavaglio che gli avevano messo per impedirgli di parlare – e le gravi condizioni di Maria Regni. Il fatto è stato scoperto ieri poco dopo le 15 dalla nuora Elide Bizzarri. Ai suoi occhi uno spettacolo terribile: l’uomo, morto, legato sul letto, e la donna in terra – anche lei imbavagliata e con i legacci – tumefatta vicino all’armadio. Un arco di tempo di interminabili 16 ore, con la donna – ora ricoverata all’ospedale di Assisi – vicina al corpo del marito motto (l’ora del decesso verrà stabilita dall’autopsia, ma dai primi accertamenti pare che risalga a parecchie ore prima dell’arrivo della nuora). E adesso è caccia aperta ai malviventi.
Avevano appuntamento nel pomeriggio per mietere il campo di granturco, ma quelle spighe non verranno più tagliate. Quando il vicino che doveva aiutare Luigi Masciolini, un ottantacinquenne di Ospedalicchio nell’operazione, ha suonato il campanello si è accorto che la porta era già aperta. Qualcuno l’aveva forzata. Forse con un piede di porco, forse con un grosso cacciavite. Ha subito avvisato i familiari dell’uomo che abitano nella zona. Pochi minuti ed è arrivata la nuora Elide Bizzarri, moglie del figlio maggiore Marcello. Entrata in casa si è trovata di fronte l’orrore. Una scena spaventosa che con il passare del tempo è stata successivamente ricostruita dai carabinieri del comando provinciale di Perugia, guidati dal colonnello Renato Gatti e dai militari di Assisi comandati dal tenente Florindo Rosa. Luigi Masciolini era steso sul suo letto, legato e imbavagliato. Morto. Sul viso evidenti i segni di ripetute e violente percosse. Ai piedi del letto, in terra vicino all’armadio, la moglie Maria Ragni di 78 anni. Anche lei legata, imbavagliata e ferita, ma viva. L’intervento del 118 non ha potuto far niente per il pensionato che ormai era deceduto da ore. Maria Ragni invece, è stata trasportata all’ospedale di Assisi. Tumefatta dai colpi dei malviventi, sotto shock per il dolore e per le tante ore trascorse immobilizzata accanto al corpo privo di vita del marito. Nel tardo pomeriggio è stata interrogata dal pubblico ministero Manuela Comodi, il magistrato che coordina le indagini dei carabinieri e che ha raccolto tutte le testimonianze per ricomporre il quadro del delitto. Pochi e ancora confusi i ricordi di Maria Ragni. A quanto sembra i due anziani, intorno alle 23 di giovedì, sono stati aggrediti da un gruppo di ladri, cinque o sei, secondo il racconto della donna, giovani e con un forte accento dialettale. Forse napoletano, ma potrebbe essere un espediente, una contraffazione per sviare le indagini. Difficile ricordare i loro tratti somatici anche se nel buio hanno agito a visto scoperto. I malviventi comunque sono entrati dopo aver scassinato la serratura del portone: nessuno li ha visti, nessuno ha sentito rumori sospetti. E’ una casa isolata quella dei Mascolini, come molte altre nella zona, lungo la strada che porta a Bastia. Intorno per lo più campi coltivati, qualche abitazione, una fabbrica e il passaggio a livello della ferrovia. Una “preda” appetibile per i banditi che potrebbero averla scelta per queste sue particolari caratteristiche logistiche. Un furto per accaparrare quello che potevano trovare: qualche prezioso, un po’ di soldi. Doveva essere un colpo semplice e presumibilmente “pulito”. Ma forse qualcosa non è andato nel verso giusto. I due anziani sono stati picchiati brutalmente e poi legati, mentre i ladri portavano a termine il colpo. In terra alcune scatole di gioielli vuote. Probabilmente il bottino. Secondo i familiari i due pensionati non avrebbero dovuto avere in casa molti soldi, qualche centinaio di euro, non più. Una violenza quindi inspiegabile e spropositata. Sulle cause del decesso di Luigi Mascolini, farà chiarezza l’autopsia che verrà effettuata nei prossimi giorni. La ricognizione cadaverica eseguita medico legale Laura Reattelli ha evidenziato sul corpo numerose contusioni. Per lo più inferte a mani nude, anche se alcuni segni farebbero pensare all’utilizzo di un oggetto contundente. Sospetti su una grossa ferita all’altezza della nuca dalla quale è uscito molto sangue, ma l’ipotetica arma del delitto al momento non è stata trovata. Le ricerche si sono concentrate in particolare sul fienile, sempre di proprietà dei Mascolini, e all’interno del casello del passaggio a livello che confina con la proprietà della vittima. Si ipotizza anche una morte per soffocamento. Lo straccio con il quale lo hanno imbavagliato per impedirgli di chiedere aiuto, di dare l’allarme potrebbe avergli impedito di respirare. Un’altra ipotesi ancora non del tutto scartata: lo stress causato dall’aggressione potrebbe aver generato un infarto. Ipotesi che solo l’esame autoptico potrà confermare o smentire. E’ in corso una gigantesca caccia all’uomo, una caccia che però è cominciata parecchie ore dopo il delitto e per questo ancora più difficile.
LUCA FIORUCCI
La Moglie
Ecchimosi sul volto ma non rischia la vita
La donna è rimasta fino alle 15.30 con il marito ormai deceduto senza poter far niente
OSPEDALICCHIO – Per quindici ore è rimasta legata e imbavagliata al suolo. Numerose ecchimosi sul volto causate dai ripetuti colpi subiti. Ma le condizioni di Maria Ragni, classe 1926, non destano i timori dei medici Cosciente quando i sanitari del 118 sono arrivati nella sua abitazione di Ospedalicchio, lungo la strada che porta a Bastia, è ora ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Assisi. Non è in pericolo dì vita, ma le ferite dei colpi subiti impiegheranno un po’ di tempo a rimarginarsi. Sicuramente più difficile sarà superare il trauma di quanto subito. Aggredita all’interno della sua abitazione, malmenata e impossibilitata a muoversi a fianco del marito ormai deceduto.
Commenti:
Solo la presenza delle automobili dei carabinieri ha rivelato il drammatico fatto
I vicini di casa: “Non ci siamo accorti di nulla”
OSPEDALICCHIO – Non si sono accorti di nulla i vicini dei coniugi Masciolini. Nessun rumore, nessun movimento sospetto. Del resto le case della zona sono molto distanti tra loro. Campi coltivati le dividono e poi la ferrovia che passa a pochi metri di distanza dalle case. “Nessun rumore – commenta uno dei vicini che abita a qualche centinaio di metri, sull’altro lato della strada lungo la quale sorgono gli edifici – solo oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) ci siamo resi conto che qualcosa fosse successo. A dire la verità, vedendo le auto dei carabinieri, pensavamo a un auto che aveva abbattuto le sbarre del passaggio a livello. Del resto succede non di rado. Ma poi abbiamo saputo quello che era successo a Luigi”. “Come potevamo accorgerci di qualcosa? – aggiunge un altro residente della zona–le case sono troppo lontane tra loro”. Nessun sospetto neanche nei giorni precedenti al fatto. “Non ho notato niente di particolare – aggiunge – nessun movimento sospetto che potesse far immaginare qualcosa. Ieri (giovedì, ndr), è stato un giorno come tanti, normale e tranquillo”. Lungo la strada che porta a Bastia dove si trovano le loro case, non sono rari i casi di furto. Tra i vicini che si sono radunati di fronte all’abitazione dei Masciolini in molti hanno episodi da raccontare. “Due volte nell’arco di tre mesi i ladri sono entrati in casa mia – è il commento di uno di questi – hanno portato via tutto. La seconda volta che siamo stati derubati, ci è stata sottratta anche un’automobile. In entrambi i casi nella sfortuna di subire un furto, abbiamo avuto la fortuna di non accorgerci di niente”. Sgomentala piccola folla che si è radunata davanti alla casa, osserva i figli Marcello e Giancarlo e gli altri parenti, commentando a bassa voce per rispetto del loro dolore, un crimine al quale anch’ essa non riesce a trovare una spiegazione.
Una famiglia In vista. E perbene
I conoscenti increduli: “Masciolini era un ottantacinquenne pieno di vita”
Il figlio maggiore è titolare di un’officina elettromeccanica, la nuora gestisce un noto pub a Bastia Umbra
OSPEDALICCHIO – La tragedia è calata di colpo, irreale, su una famiglia tranquilla. Normale, si potrebbe dire, “gente perbene”, a detta dei vicini, degli amici, dei conoscenti. Grandi lavoratori, i genitori come i figli. “Il gattino” è il soprannome che la famiglia Masciolini si porta dietro da decenni, così si usava una volta nelle campagne, e la morte di Luigi, del vecchio, arrivata in una maniera così incredibile, non poteva che sconvolgere tutti quelli che conoscessero lui e i suoi. Un’uccisione barbara, brutale, se possibile ancor più insensata di quanto sia di per sé un omicidio. Perché ad essere malmenato a morte è stato un uomo di ottantacinque anni, indifeso, quanto un bambino. E’ così, la gente del paese accoglie incredula la notizia,una coppia di anziani picchiata per pochi soldi, lui addirittura ammazzato di botte.
Ospedalicchio è piccolo, subito dopo l’arrivo della terribile notizia, ovviamente, non si parla d’altro. In molti, in
realtà, stentano a capire esattamente chi siano le vittime dell’aggressione, dopotutto si tratta di due ottantenni, che vivono isolati, in campagna, ad un passo da Bastiola. La voce si sparge in fretta, inevitabilmente, e lo sgomento cresce quando qualcuno riesce perlomeno a collegare Masciolini e sua moglie alle figure dei figli. Uno soprattutto, ovvero il primogenito, quel Marcello che è titolare di un’officina elettromeccanica, proprio a Ospedalicchio. L’altro, Giancarlo, è invece un operaio tornitore. E poi la nuora, Elide, la moglie di Marcello. Vale a dire la donna a cui, nel pomeriggio di ieri, si è presentata la terribile scena. Il suocero morto, la suocera legata, tumefatta, e in stato di shock.
E proprio Elide Bizzarri è forse la persona più conosciuta della famiglia. La donna, infatti, ha in gestione uno dei pub più noti della zona, a Bastia Umbra. Il “Bo bar” è un locale posto in una zona di passaggio, e anche per questo molto frequentato anche dai giovani perugini. La realtà, così difficile da accettare, è quella di un atto disumano, compiuto nei confronti di persone ormai indebolite dall’età, persone che avevano condotto un’esisteza tutto sommato serena,lavorando e mettendo al mondo dei figli che poi avevano imboccato ciascuno la propria strada. E la vita dei due coniugi, in realtà, continuava
re intensa, soprattutto quella dell’uomo. Ottantacinque anni portati egregiamente, a quel che dicono i conoscenti. Pieno di energia, sempre in giro fra Ospedalicchio e Bastiola a bordo del suo ape, a fare commissioni e spese. Era così tanto in forze, Luigi Masciolini, che lavorava ancora la terra, coltivava il suo granoturco, e allevava i suoi animali. La moglie, invece, passava gran parte del suo tempo in casa, impegnata in cucina o nelle altre faccende domestiche. Improvvisamente, poi, un dramma tanto disumano quanto lontano da una qualsiasi forma di logica. Sempre che sia possibile cercare di trovarne una, in episodi del genere, certo Il fatto che aggiunge solo una sfumatura ancor più paradossale al dolore sta nel bottino che gli assassini hanno ricavato dalla loro azione. Pochi soldi, qualche gioiello, sostanzialmente bazzecole. D’altronde il reddito dei due anziani consisteva in una pensione piuttosto povera, a cui s’aggiungeva- il ricavato della loro attività di agricoltori e allevatori. Una storia allucinante per tutti gli abitanti della zona, un vero e proprio incubo per i componenti della famiglia di Masciolini.
GIOVANNI DOZZINI
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