Rammarico in casa Bastia


BASTIA UMBRA – E’ andata così. La Sir Safety Bastia non ce l’ha fatta a centrare sul filo di lana l’obiettivo playoff. I bianconeri hanno chiuso al quinto posto a due sole lunghezze dal Fabriano terzo e sinceramente un pò di rammarico è rimasto. Ma è anche il momento di ricordare che la Sir era società neopromossa e dunque a corto di esperienza nella categoria e che, sin dalla prima giornata, è sempre stata nei primi cinque posti della graduatoria con due mesi da capolista. La stagione, dunque, è finita e tra breve sarà il tempo di programmare quella che verrà, con tutte le ambizioni e l’entusiasmo che da sempre anima la società bastiola, con il presidente Sirci in primis. Per chiudere definitivamente la porta con l’anno 2005-2006 non c’è personaggio migliore di Andrea Radici, tecnico di Città di Castello subentrato a metà stagione ad Erasmo Salemme. “E’ stata una stagione divertente – esordisce l’allenatore tifernate – e difficile. E’ stato come andare sulle montagne russe. Da un lato vi è il rammarico di non aver concretizzato le tante vittorie ottenute e di non aver raggiunto i playof, dall’altro resta la soddisfazione di aver lottato fino in fondo e di aver fatto tutto il possibile sotto il profilo dell’impegno. Il nostro limite è stato quello della continuità nella qualità del nostro gioco. Negli scontri diretti non abbiamo quasi mai perso, però contro formazioni di bassa classifica abbiamo lasciato per strada tanti punti che ci sono costati cari”. Dal punto di vista strettamente personale Radici è comunque molto soddisfatto. “Per me è stata un’esperienza positiva. La società e l’ambiente sono in forte crescita ed entusiasmanti. Tutto ciò me lo hanno trasmesso ed io mi sono fatto contagiare più che volentieri”. Il campionato è finito solo due giorni fa e per pensare alla prossima stagione ci sarà certamente tempo più avanti, ma Radici esterna con piacere il suo pensiero attuale. “Io resterei volentieri. In questa categoria penso di poter essere un buon riferimento per una squadra di vertice. Avrò modo di parlare con il presidente, ma se ci sono le condizioni…”.

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