SVILUPPI 
La frodesupera 5 milioni di euro Le indagini della Finanza

 
 
di ENZO BERETTA
— ASSISI —
ERANO quattro le società di costruzioni di Bastia Umbra che sistematicamente evadevano il fisco, d’accordo con gli acquirenti, dichiarando al momento della compravendita degli appartamenti, un valore nettamente inferiore a quello di mercato. Una frode di quattro milioni di euro quella legata al mercato delle abitazioni, ma sicuramente superiore se a questa cifra vengono aggiunte le sanzioni (pari al totale dell’imposta evasa) e gli interessi: si sfiorano i cinque milioni e mezzo, 500mila euro solo di iva. Con un risparmio sia per i «palazzinari», che avevano meno imposte da pagare, che per i compratori che risparmiavano soprattutto l’iva. Nonostante, la norma sul prezzo-valore del 2006, consente la tassazione del trasferimento degli immobili sulla base del loro valore catastale, quindi il valore reale della compravendita. In questo modo viene meno ogni convenienza di dichiarazioni dirette all’evasione fiscale, la cosiddetta «simulazione del prezzo». Proseguono intanto le indagini della Tenenza delle Fiamme gialle di Assisi, supportata dal quartier generale perugino. Un prezioso aiuto è stato fornito anche dal database della Guardia di Finanza, che a livello nazionale individua le compravendite immobiliari il cui mutuo è superiore. Una buona percentuale di coloro che vanno dal notaio per stipulare un atto di compravendita, si «accollano» un mutuo, il più delle volte superiore rispetto al valore dell’immobile dichiarato nel precedente atto notarile. Con ovvi risparmi anche sulla parcella da pagare al professionista. A Bastia, il gruppo avrebbe movimentato l’intero assetto del mercato immobiliare, anche in molti comuni del perugino. Non è da escludere che nella rete delle fiamme gialle possano finire altre società per lo stesso reato.

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