Tre dipendenti e fino a 14 volontari accudiscono giornalmente i 118 animali attualmente ospitati nell’impianto
Il direttore: “Servono interventi alla struttura, ma non ci sono soldi”
ASSISI – Cento cani affidati nel 2009, settanta nel corso di quest’anno: cifre importanti frutto della politica promossa da “Lega Nazionale per la Difesa del Cane” sezione di Foligno che da agosto 2009 gestisce il canile comprensoriale di Ponte Rosso. E’ Francesco, direttore e responsabile della struttura, diviso tra il volontariato e il suo lavoro di fioraio, a raccontare, attraverso le cifre, la vita del canile e le dinamiche di gestione quotidiana. Tre dipendenti e fino a 14 volontari accudiscono giornalmente i 118 cani attualmente ospitati nella struttura. Se la brutalità di chi abbandona gli animali nei cinque comuni del comprensorio si misura con i 4/5 cani accolti in media ogni settimana di contro, grazie alla politica di promozione dell’affido, il record di adozioni registrate nell’ultimo anno e i 40 cani prelevati per una passeggiata ogni fine settimana, fanno pendere l’ago della bilancia nettamente sulla sensibilità dei cittadini.
E se il primo impatto con la struttura fatiscente induce alla facile conclusione che il degrado del complesso sia specchio di mala gestione, “è vero anche – spiega il direttore – che una bella struttura non sempre è indice della buona condizione del cane”. E infatti nell’elenco delle necessità e delle richieste ipotizzate da Francesco la riqualificazione della struttura a sorpresa non è al primo posto. “Certo che vorremmo un complesso funzionale ed efficiente – spiega – ma le risorse le impieghiamo in base a ciò che per noi è prioritario: la salute e il benessere del cane attraverso cibo di qualità, cure mediche, buone condizioni di igiene, quello che chiediamo ai comuni del comprensorio sono maggiori controlli: manca ancora la cultura al rispetto degli animali attraverso la politica dissuasiva”. I proprietari di cani infatti per legge possono essere soggetti a controlli per verificare che gli animali al guinzaglio siano “microcippati”. L’assenza di controlli aumenta i trasgressori che non registrano i propri cani e all’occorrenza li abbandono senza rischi legali. “Un lettore di microcip costa circa 200 euro – conclude Francesco – una cifra bassa per un servizio di grande valore civile”, che la città sera-fica a tutt’oggi non offre.di SILVIA BARTOCCI FONTANA
NEL PARTICOLARE
Il lavori compiuti dal Comune e quei box coperti di lamiere
ASSISI – Il corpo principale dela struttura fatiscente e vecchio con box arrangiati coperti di lamiere e maglia elettrosaldata che sostituisce la recinzione,senza siepi o alberi che lo separano dalla discarica comunale, è rimasto identico a due anni fa. Dell’intervento di ampliamento nell’agosto del 2008 c’era solo un cartello che riportava la data di fine lavori a 6 mesi prima. Gli uffici competenti motivarono
l’interruzione per cause dipendenti dalla ditta appaltatrice e garantirono la ripresa a breve, prevedendo sia l’ampliamento che il risanamento del complesso con un aumento di finanziamento da 160 a 270 ,00 euro. Da allora moderni box coibentati per un massimo di 52 cani, ambulatorio veterinario, ufficio, magazzino, sorgono attaccati alla vecchia struttura fatiscente che alloggia ancora la maggioranza dei canidelcomplesso,e che non ha subito alcun intervento di risanamento ma solo di riduzione, con lo smantellamento di 11 box e la restituzione della superficie all’EcoCave.“A breve-fanno sapere i gestori della struttura – l’amministrazione comunale interverrà per il miglioramento del perimetro di confine con l’isola ecologica,se c’è un ulteriore progetto di risanamento nonne siamo a conoscenza”.
SE NELLA PARTE FATISCENTE SI GRIDA AL DEGRADO E ALLA SPORCIZIA, ….PEGGIO PER LA PARTE NUOVA, L’AUTORE DEL PROGETTO DEVE ESSERE RINCHIUSO DENTRO UNA DELLE GABBIE CHE HA FATTO COSTRUIRE… INVECE DI UN CANILE, E’ STATO COSTRUITO UN VERO ” LAGER” IN PIENO SOLE L’ESTATE E SFERZATI DAL VENTO E L’ACQUA L’INVERNO… “VERGOGNA”..!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!