BASTIA ERRORE TECNICO NELLA CUBATURA?


C’E’ UN’ALTRA FACCIA del presunto abuso edilizio nel quartiere Borgo I Maggio, dalla quale emergerebbe invece un ritardo del Comune nel dare risposta alle istanze del privato. Parliamo dell’abuso denunciato da Forza Italia per la costruzione di una palazzina, con circa 280 metri cubi in più del volume autorizzato. Il progettista, geometra Gianfranco Ortica, respinge l’accusa di abusivismo e rivendica dall’amministrazione comunale una risposta che attende da anni. L’equivoco, ricorda Ortica, nasce dal fatto che per la palazzina in costruzione, ancora non completata, il Piano attuativo di iniziativa pubblica (Ppe) prevede 1.800 mc nelle tavole di progetto e 1.500 nelle norme tecniche di attuazione (Nta). Un evidente errore che, non essendo stato corretto in tempi rapidi, ha fatto sì che la società esecutrice ritirasse il permesso a costruire nella misura minima (1.500 mc) chiedendo l’adeguamento delle Nta alle misure stabilite. “Premesso che il Ppe riconosceva alla palazzina una possibilità di ulteriori 800 mc — sottolinea il progettista — alle diverse istanze da noi presentate non è stata data mai una risposta”. Il 30 luglio scorso la pratica di adeguamento delle volumetrie, con il parere favorevole dell’Ufficio tecnico comunale, è arrivata all’esame del Consiglio, ma improvvisamente è stata ritirata. Non solo lo scorso agosto un’ordinanza sindacale chiede l’adeguamento della palazzina a quanto previsto dal permesso a costruire, con l’effetto di dover demolire la parte non autorizzata. «Un’iniziativa ingiustificata — rileva Ortica — contro la quale chiederemo al sindaco una revisione fino ad adire le vie legali».
m.s.

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