di MASSIMO STANGONI
DECISIONI ancora non sono maturate e neanche comunicazioni ufficiali che attestino la paternità della proposta, ma ormai sembra avviato a soluzione il problema delle destinazioni d’uso del corpo centrale, denominato «quadrilatero», dell’ex tabacchificio Giontella.
La formalizzazione avverrà probabilmente con l’approvazione, ormai imminente, del Piano allargato alle superfici dell’ex piscina, ma già oggi sono disponibili indicazioni.
Gran parte della volumetria da recuperare è destinata a servizi, ma si riteneva che non fosse il commercio la funzione dominante. Invece, sembra proprio così.
Quattro nuove medie superfici commerciali da realizzare nell’area (una di 2.500 metri quadrati a destinazione alimentare e altre 3 non alimentari, una da 1.300 mq e due da 900). Inoltre, il 30% della volumetria disponibile potrebbe essere destinata ad esercizi commerciali, il che significherebbe almeno altri 15-16 negozi.


UN PIANO CHE, stando agli atti comunali, non trova giustificazione in una strategia di sviluppo commerciale, anzi sembra venire in contraddizione con quella che avrebbe voluto valorizzare l’area ex Mattatoio e «Bastia 2».
L’insediamento nel «quadrilatero» del cosiddetto «Palazzo della Salute» faceva ritenere che le nuove destinazioni avrebbero avuto obiettivi diversi.
Un segnale in questo senso veniva dalla scelta di realizzare nell’ex Giontella il «polo» scolastico comunale, che invece è già stato spostato dall’amministrazione comunale nell’altra area di recupero denominata «Franchi» (come le officine omonime che vi sorgevano). In questo caso, però, i tempi di realizzazione alla prova dei fatti si annunciano molto più lunghi del previsto.


NON SARANNO BREVI neanche quelli per l’area ex Mattatoio che, dopo la rinuncia all’incarico per la redazione del piano all’architetto e docente universitario, professore Adolfo Natalini, decisa alla fine del 2006, anche questo piano di recupero torna in alto mare.
E’ impensabile che le soluzioni per gli interventi nelle aree di recupero nel centro urbano possano attendere le indicazioni che scaturiranno dalla variante generale al Prg, le cui conclusioni sono previste non prima di due anni, mentre appare sempre più urgente conoscere le destinazioni d’uso di queste aree.
INDICAZIONI indispensabili non solo a dare un’efficace sistemazione ai volumi industriali dimessi, ma anche ad individuare soluzioni di infrastrutture urbane che, con nuovi collegamenti stradali e nuovi parcheggi, garantiscano un innalzamento del livello di vivibilità di cui già oggi si sente impellente bisogno. 

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