BASTIA UMBRA – Roberto Capocchia, segretario del gruppo bastiolo del Partito Democratico, e Pietro Caimmi, segretario del gruppo bastiolo dell’Italia dei Valori, commentano l’apparentamento avvenuto tra Rosella Aristei, capolista delle Liste Civiche, e Stefano Ansideri, candidato sindaco della coalizione del centrodestra. “Le dichiarazioni dell’Aristei non ci toccano, poiché vuote di valore politico – dichiara Capocchia – oramai la sinistra serve alla signora soltanto per ottenere consenso e sopravvivere. Oggi, alla luce delle scelte che
emergono, si confermano le voci che dicevano che l’Aristei aveva già stretto un accordo con la destra e che la sua era una vendetta personale da consumare non contro qualche partito, ma contro qualche persona. Da segretario di partito, ma ancor prima da cittadino elettore, trovo sconcertante che un leader politico parli di radici sociali e poi si allei a un candidato sindaco che nel suo programma per la città scrive di voler appaltare i servizi sociali verranno appaltati a una fondazione, privatizzandoli.
Una donna di sinistra non può appoggiare chi non ha alcun tipo di progetto politico per il sostegno alla famiglia, per i lavoratori e i disoccupati, e attua una politica in favore delle sole aziende e del commercio. E ancora, non può appoggiare chi per la sicurezza utilizzerà personale di controllo volontario, come le ronde”. “La dama di ferro, Rosella Aristei, ha il cuore a sinistra e il portafoglio a destra – afferma Caimmi – due poltronissime, quella di vicesindaco e dell’assessorato all’urbanistica, sono bastati per farle pescare voti dal centrosinistra e
portarli a destra. Questo il prezzo che pagherà la destra, in caso di vittoria, per l’inganno che lei ha
consumato ai danni di chi le ha dato il voto, in tutta buona fede”.
Alberta Gattucci

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