Investigatori al lavoro dopo l’ondata di casi degli ultimi giorni
Creata una nuova centrale di spaccio nella zona di Assisi
PERUGIA – Sei casi, di cui due mortali, in meno di 48 ore. L’allarme overdose registrato negli ultimi giorni non conosce precedenti.
La situazione diventa ancora più sconcertante se si considera che l’epicentro del fenomeno non è la solita Perugia (da anni nota come capitale del Centro-Italia dello spaccio), ma Assisi. Prima della tragedia di ieri a Santa Maria degli Angeli, che è costata la vita a due 40enni, sono state almeno cinque le chiamate al pronto soccorso tra Bastia e il comprensorio assisiate.
I medici del pronto soccorso hanno strappato dalla morte due ragazzi, ora ricoverati in gravi condizioni. Meno preoccupanti le condizione di una terza vittima, un folignate soccorso dal 118 a Rivotorto.
Le altre due vittime se la son cavata con una dose di Narcan (una sorta di antidoto all’eroina) e le cure del caso. L’esperienza e la preparazione delle forze dell’ordine ha subito portato ad ipotizzare la nascita di un centro dello spaccio proprio nell’Assisiate.
I primi sospetti in tal senso sin son fatti strada già nel mese di maggio.
Gli investigatori avevano notato che i tossicodipendenti della zona non si spostavano più a Perugia per acquistare la droga. Dalle indagini è emerso invece che si rifornivano nella zona tra Bastia Umbra e Assisi.
Polizia e carabinieri sono così risaliti ad un tunisino che è stato arrestato dal personale del commissariato locale.
Nel corso della perquisizione personale e della sua abitazione sono stati recuperati hascisc e cocaina in quantità rilevante. L’individuazione di un pusher non è bastata, però, a porre fine al fenomeno, anzi. Lo spacciatore è stato subito sostituito con uno evidentemente meno esperto, visto che la partita entrata in circolo risulta altamente tossica.
Non è detto che all’origine dei decessi e delle overdose ci sia una partita di droga tagliata male. Tra le possibili spiegazioni al fenomeno c’è anche quella che i nuovi fornitori, per attirare clienti, abbiano immesso sul mercato eroina troppo pura.
Questo escamotage si usa solitamente per creare una maggiore dipendenza negli acquirenti. Dopo un primo periodo, le dosi
vendute vengono infatti confezionate usando una concentrazione di principio attivo minore e quindi gli acquirenti, ormai abituati ad un dosaggio maggiore, sono costretti a comprarne più dosi per ottenere lo stesso effetto.
Il metodo dell’esca a base di eroina pura è all’origine di molte overdose, in quanto il tossicodipendente viene indotto, a sua insaputa, ad assumere una quantità doppia o tripla rispetto a quella a cui il suo organismo è abituato.
Quello di ieri a Santa Maria degli Angeli non è il primo episodio del genere, in Umbria. Nell’agosto dello scorso anno i cadaveri di due uomini – di 45 e 22 anni – erano stati trovati in un appartamento di Pretola, nei pressi di Perugia. Ad uccidere i due era stata anche in questo caso l’eroina.
Il 29 aprile del 2001 finì in tragedia una cena tra amici nel capannone di una falegnameria di Passaggio di Bettona: due i morti, anche in quella occasione, per overdose di stupefacenti, una ventenne di Assisi ed il proprietario delle struttura, 27 anni, di Bevagna. Altri tre loro coetanei finirono in ospedale.
Nel gennaio del 2000 i corpi di due folignati di 35 e 37 anni furono trovati uno all’ interno di un furgone e l’ altro disteso a terra, a qualche metro di distanza, alla periferia della città umbra. Anche in questo caso la droga era la causa della morte.
EFFEBI’
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