“Ho 4 figli e rischio di finire in mezzo ad una strada”
“Se entro l’otto marzo non lascerò la casa mi prenderanno anche i bambini”


ANTONIO RIVOLTA


BASTIA UMBRA – “Ho quattro figli e rischio di finire in mezzo ad una strada”. E’ la testimonianza di un lettore residente a Bastia che ha denunciato la propria condizione di difficoltà, dopo non aver trovato soluzione nemmeno con l’appoggio dei servizi sociali. Meridionale ed ex carcerato ha scelto la cittadina ai piedi di Assisi per ricostruire la propria vita alla luce del senso dell’onestà ritrovato in carcere. Ma se entro l’otto marzo non libererà la casa che occupa abusivamente potrà essere sfrattato insieme alla sua famiglia. “Sono uscito a luglio dal carcere – ha raccontato – e adesso risiedo a Bastia con mia moglie e i miei quattro figli. Ho provato ad andare da un assistente sociale del Comune di Bastia per ottere una casa popolare ma mi è stato detto di farmi aiutare dai miei familiari. Come posso fare ad andare avanti se sono disoccupato e mia moglie ha solo un impiego par time?”. “Non avendo un posto dove andare ho forzato la porta di una casa popolare a Bastia e ho deciso di occuoparla portandovi la mia famiglia”. “Sono arrivati i vigili urbani con gli assistenti sociali che hanno cercato invano di mandarci via. Una volta si sono presentati con i carabinieri che però, una volta visti i miei bambini, hanno detto che non potevano cacciarci di casa. Sono cosciente di avere fatto uno sbaglio a forzare la porta e occupare quella casa ma non avevo altra scelta”.
“A questo punto l’assistente sociale mi ha chiesto perchè avessi scelto Bastia per stabilirmi, facendomi capire che sarebbe stato meglio se fossi tornato a Caserta. Io gli ho risposto di essere cittadino italiano e di avere il diritto di stabilirmi dove preferissi”.
“Adesso mi è arrivato l’avviso di sfratto e l’ufficiale giudiziario ha detto di potermi aiutare solo dandomi tempo fino all’otto marzo.
Da allora ho visitato tutte le agenzie immobiliari ma chi sente il mio nome mi nega la fiducia”. “Gli assistenti sociali mi hanno
intimato che l’otto prenderanno i bambini e ci sbatteranno fuori di casa, ma so che non possono farlo. Ho parlato anche col sindaco chiedendogli il permesso occupare un appartamento di proprietà del Comune che si libererà a breve ma ho ricevuto una risposta negativa. La mia ultima speranza è ottenere un prestito per affittare una casa”.

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