Eccellenza Il centrocampista si è trasferito a Perugia per studiare fisioterapia. “E Milioto mi ha subito convinto”

PERUGIA – E chi l’ha detto che a studiare devono pensare soltanto i giovanotti in età adolescenziale? Se per alcuni di loro il calcio a volte può rappresentare un ostacolo, obbligandoli a fare delle scelte che il più delle volte si rivelano pericolose e poco fruttifere, in altri casi proprio i libri di scuola possano aprire strade che altrimenti sarebbero rimaste chiuse al traffico. La storia giusta al riguardo è certa-mente quella di Davide Oresti, 25enne marchigiano con la passione per il pallone e una sana voglia di fare carriera anche al di fuori del mondo del calcio. In un futuro nemmeno troppo lontano il centrocampista originario di Ascoli Piceno vorrebbe fare il fisioterapista, e dato che a Perugia c’è una scuola universitaria rinomata che fa al caso suo ha pensato bene di trasferirsi e rimettersi a studiare. Con buona pace dei suoi tanti amici pallonari.
IL “PIANO” – A Grottammare, suo ultimo club, qualcuno c’è rimasto male. E che dire di Ottavio Palladini, tecnico della Sambenedettese che su Oresti ha puntato forte nell’ultimo anno e mezzo, prima di vedersi sollevare dalla panchina rossoblu. Proprio l’esonero di Palladini spinse il centrocampista lontano dal “Riviera delle Palme”, dove avrebbe però dovuto fare ritorno in estate. “Ma poi sono venuto a Perugia e tutto è cambiato”, fa sapere Oresti. I quale è grande amico di Mattia Menichini, suo compagno alla Samb oggi di stanza al Flaminia. “Mattia ha spifferato le mie intenzioni universitarie al diesse del Bastia Milioto e questi non c’ha pensato su due volte a contattarmi”. Il piano del dirigente biancorosso è presto detto: se Onesti ha deciso di salire a Perugia, tanto vale farlo venire a giocare a Bastia… “Mi ha convinto nel giro di pochi minuti e devo dire che la sua chiamata mi ha fatto molto piacere. Non pensavo che avrei trovato squadra tanto facilmente, anche se chiaramente era nel mio interesse cercarmi una sistemazione in Umbria, possibilmente nell’area intorno a Perugia. Che cosa so del Bastia? Che ha un progetto ambizioso e che vuol competere per il vertice. E questo mi basta”.
FIDICIA NEL TECNICO – Della sua nuova squadra l’ex centrocampista di Viterbese, Poggibonsi e Chieti in C2 (23 presenze nei prof.) conosce poco o nulla, ma il tecnico non gli è nuovo: “Rosario Scarfone ha allenato anche nelle Marche e mi ricordo di averlo affrontato da avversario quando era al Grottammare. So che è un tecnico giovane e preparato, così come so che l’organico che si sta costruendo sarà di ottimo livello. E poi mi dicono che c’è un certo Borrelli che da quando è arrivato ha fatto caterve di gol…”. Informazioni un po’ approssimative ma sufficienti a far felice il neo studente di fisioterapia, che magari nello spogliatoio avrà modo anche di fare un po’ di esperienza pratica: “In una squadra di calcio sono tante le componenti che contribuiscono a fare i risultati. Per me questa è una tappa importante della carriera, oltre che una scelta di vita radicale. E poi l’Umbria mi piace e vorrei restarci a lungo”. A Bastia, insomma, possono pensare in grande.

di ROBERTO BARBACCI

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