Appello anche da parte di Cgil e Cisl suI rilancio del tavolo di confronto tra le istituzioni


Emili della Uil ipotizza il nuovo scenario per riprendere il confronto


FOLIGNO – Area Vasta verso Assisi-Bastia. L’ipotesi viene direttamente da Alessandro Emili, segretario generale della Uil-Trasporti e servizi, che a margine degli incontri che ci sono stati in questi giorni tra le varie sigle sindacali, ipotizza lo scenario come possibile valvola di sfogo all’empasse istituzionale di queste ultime settimane. “Un nuovo sistema istituzionale che allarghi i confini e vada ala ricerca di aggregazioni verso Assisi-Bastia – spiega Emili – tutta questa area ha affinità commerciali, industriali e artigianali che trovano possibili sbocchi attraverso lo sviluppo delle infrastrutture viarie, delle ferrovie, dell’aeroporto di Sant’Egidio e della piastra logistica comprensoriale”.
Una nuova Area Vasta, uno scenario che si aprirà nella riforma endoregionale e che può rappresentare il presupposto per il completamento del progetto politico creando un nuovo organismo che secondo Emili, “può essere lo strumento sovracomunale per un’aggregazione complessiva di un territorio omogeneo per economia e servizi resi”. Emili auspica poi il superamento degli enti di secondo livello inutili ed una generale semplificazione degli organismi esistenti attraverso un raggruppamento in un unico sistema istituzionale elettivo. Questo è il pensiero della Uil, ma Cgil e Cisl non stanno a guardare e dopo un incontro che si è tenuto due giorni fa, le segreterie territoriali tornano a chiedere a gran voce il rilancio di una forte iniziativa sindacale unitaria per riprendere il discorso interrotto dell’Areva Vasta.
Dopo i tre patti territoriali sottoscritti con il Comune di Foligno, quello di Spoleto e i comuni della Valnerina, occorre infatti una sferzata che rimetta in carreggiata tutte le parti ormai ferme sulle loro posizioni. Ed il pensiero va al-la contesa Foligno-Spoleto ed al dibattito interrotto. Ripartire subito, questo il pensiero delle segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil, con il preciso intento di sbloccare le Istituzioni da una situazione di immobilismo che dura ormai da troppo tempo. Per questo le sigle vogliono che si riapra il confronto tra gli enti loca-li, le associazioni ed i sindacati stessi per realizzare un unico patto di sviluppo di tutto il territorio, senza dimenticare una verifica necessaria sulla realizzazione dei Piat. A.LUC.

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