Morì sul lavoro, quattro a giudizio

Nel 2008 un giovane operaio finì sotto una gru elettrica a Bettona
Dovranno rispondere di omicidio colposo
Alessandra Borghi
BETTONA – Nell’ottobre 2008 Simone Tedeschi morì schiacciato da un apparecchio di sollevamento in un capannone industriale di Bettona a soli 27 anni. Per la morte del giovane ieri sono stati rinviate a giudizio quattro persone con l’accusa di omicidio colposo per violazione di norme anti-infortunistiche. Si tratta del presidente dell’amministrazione dell’azienda dove si era consumata la tragedia; di un dipendente che all’epoca risultava responsabile del servizio di prevenzione e protezione, delegato dal datore di lavoro allo svolgimento di funzioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro; dell’amministratore unico della ditta che ha progettato, fabbricato, venduto e installato nell’azienda di Bettona l’apparecchiatura; e, infine, del dipendente di una terza società che era incaricata di effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto installato. Per i quattro, difesi dagli avvocati, Marco Brusco, Massimiliano Sirchi, Luigi Leopardi, Silvia Natali e Tentindo Francesco, la prima udienza del processo è fissata il28 novembre prossimo. La richiesta di rinvio a giudizio rigurada anche l’azienda dove si verificò l’incidente mortale nella persona del legale rappresentante, difeso in giudizio dall’avvocato Brusco, che esprime fiducia nella possibilità di “dimostrare in dibattimento l’assenza di responsabilità”. L’incidente mortale sul lavoro si era verificato il 2 ottobre del 2008. Tedeschi era stato schiacciato da un apparecchio di sollevamento denominato “Gru elettrica a ponte bitrave a forca”. mSe- condo l’accusa, lo schiaccimento si verificò per la rottura di una fune dovuta all’usura della stessa “conseguente a un sottodimensionamento del diametro della puleggia di rinvio”. I familiari della vittima si sono costiuiti parte civile con l’avvocato Mauro Murali.

Corriere_p20_16032011