Una giornata col candidato Il centrodestra punta su un avvocato con la passione per lo sport
Masci: “Meno tasse, più sviluppo”
Viabilità nel mirino. E la campagna “batte” le zone rosse

BASTIA UMBRA – “‘Tu hai il cervello degli avvocati. Hai capito al volo che dovevi andà sul palco. Batti il ferro quando è caldo. C’è chi votava per il partito ma non per te. Adesso li hai convinti…”. Le parole di Giorgio arrivano alle sette della sera per Fabrizio Masci, candidato a sindaco dei centrodestra, sono musica, intermezzo che da forza in una giornata da bere senza tregua. Il palco è quello della piazza dove ha parlato anche Francesco Storace. Per il “vecchio” politico il candidato avvocato, fianco a fianco col governatore del Lazio e uomo di punta di Alleanza nazionale, ha toccato le corde giuste per allontanare lo spettro del voto disgiunto dopo il grande strappo di Massimo Mantovani. Quando Fabrizio infila il sorriso di Giorgio è appena salito in macchina. Destinazione zona industriale. C’è battere palmo a palmo fabbriche piccole e aziende della Bastia valley. E più sono piccole, a volte, e meglio è. Al volante dell’automobile che sembra un comitato elettorale viaggiante, c’è Francesco Fratellini, anima di Forza Italia e angelo custode del candidato avvocato. Da due giorni Masci sfida la febbre anche a trentotto. Ma, fedele all’impegno (“siamo stati i primi a partire eppure c’è chi ha messo in giro la voce che io tentennavo”) e al personaggio, non fa una piega. Neppure nel grigio impeccabile con la cravatta pastello abbinata. “Come si dice? L’abito non fa il monaco, ma presentarsi bene conterà pure qualche cosa”.
Via, l’incrocio col semaforo rosso è un ricordo. Dentro all’autofficina “Mancini e Gammacurta” non si parla solo di voti e preferenze. Ma anche di un’area industriale da rendere migliore. E perché no, più accogliente. “Mi raccomando, ricordatevi di quel pezzo di strada davanti casa…” .”E poi le tasse per le imprese. Guardate Assisi: nessuna addizionale Irpef e tassa sui rifiuti molto bassa. Qui non si potrebbe fare una cosa come quella?….” Le richieste che arrivano dal basso, dalla gente, da chi lavora, guardano anche la vicina Assisi. E il modello Bartolini, a volte, spunta dalla campagna elettorale targata Casa delle Libertà. Il salto in zona industriale serve anche per parlare di lavoro e scuole di specializzazione e di Bastia come
polo della meccanica. Dentro lo stesso capannone c’è chi rifiuta il “santino”. Ma non fa niente: c’è un sorriso anche per chi vota gli altri. Certo, la città va battuta palmo a palmo, ma selezionando gli obiettivi. Ieri sera quartiere Santa Lucia, stasera tocca al Cipresso. Ma il tour, alle sette e mezza di sera, passa anche per un aperitivo particolare. Fuori dal circolo di Borgo Primo Maggio ragazzi e operai si godono il sole. Masci entra, sorride e piazza un mazzo di volantini sopra a quelli di Ds, Margherita e Socialisti riformisti e all’ultimo appuntamento di Rifondazione ben in vista. Ora anche la Cdl ha la sua visibilità cartacea in quella che era una riserva di caccia. “Ah, siete del Polo. Giusto, qui si va avanti con i soldi di tutti e tutti devono avere spazio”, fa uno che rompe il ghiaccio e dà una sponda alla campagna “aggressiva” del centrodestra. Aggressiva perché stavolta batte anche spiagge mai sfiorate da certi colori.
“Un passo avanti. Certo-spiega un candidato amico-ma è dura. Quando c’è un incontro tanti guardano da fuori. Poi vieni a sapere che sì, ti voto, ma l’altra sera sono rimasto a casa, non si sa mai….”. Sicurezza, viabilità, occupazione, sono i temi caldi. Quelli che vengono fuori negli incontri con le associazioni, con le categorie, con i gruppi. Il porta a porta fatto con le famiglie tira un po’ meno. Meglio fare piccole assemblee. E poi il forum sul sito che è un continuo scambio di idee. Che per Fabrizio Masci, candidato e avvocato, inizia più o meno quando attacca la giornata dell’operaio. “Alle sei e mezzo sono giù a studio. Il mio lavoro va avanti. Fino alle due in ufficio. Poi, una breve pausa e di nuovo sulle carte. Finché alle cinque, lascio tutto e mi butto in politica”. Preceduto dal gruppetto di fedelissimi che sta dall’altro lato di piazza Mazzini, dove ci sono le bandiere, i manifesti, i volantini. Francesco Fratellini, Antonio Bagnetti, Carmine Alise, Luana Mariani e Marina Bacchi, sono quelli che guidano il gruppo. Candidati in proprio e consiglieri del sindaco. Le telefonate, gli incontri da programmare e l’agenda sempre piena. “Fino alle una, le due di notte…”. Poi all’alba, ancora codice e sentenze.
Un passo indietro dopo l’aperitivo. Ancora la sede del comitato elettorale. Stavolta c’è da chiarire ad un signore con i capelli lunghi che la Lega c’è, che a Bastia la Cdl è tutta unita. “Ah, allora c’è un candidato leghista? “Si. tranquillo è Giancarlo Capitini che in lista con Forza Italia, non c’è problema’”. Il tempo di mettere il naso fuori per un’altra uscita che si materializza Massimo Mencarelli, amico da una vita e amico di calcio. Sorrisi e battute, la politica non può dividere tutto. “Una foto con Fabrizio? E perchè no, ci conosciamo da tanto…”. Anche nella città degli strappi, dei quattro candidati e di un tutti contro tutti che incendia la campagna elettorale, c’è sempre posto per un momento in cui qualcuno dimentica l’elmetto.


Luca Benedetti

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