Maggior illuminazione nella zona industriale e manutenzione in via della Repubblica e Ospedalicchio
BASTIA UMBRA – Strade e illuminazione: questi gli interventi dell’Amministrazione di Bastia. Da pochi giorni è stato chiuso il cantiere in via Vittorio Veneto, la strada della circonvallazione del centro storico, con una nuova asfaltatura, la risistemazione dei marciapiedi e dei parcheggi ai margini della via, che ha consentito di portare a 33 i posti auto.
“E’ nostra abitudine rispettare gli impegni presi – sottolinea Marcello Mantovani, assessore ai Lavori pubblici -. I nostri unici limiti sono finanziari e organizzativi. Stiamo velocizzando le procedure. Di qui a pochi giorni completeremo il progetto dei rallentatori stradali, noti anche co-me passaggi pedonali rialzati, di cui 14 già realizzati e 8 che saranno messi in opera nei prossimi giorni. Ai 20 iniziali se ne sono aggiunti altri due per venire incontro alle richieste dei cittadini. Inoltre, continuano gli interventi sulla pubblica illuminazione”. A questo riguardo sono iniziati i lavori per un nuovo impianto di illuminazione nella zona industriale del capoluogo (via dei Pioppi, via dell’Agricoltura e via del Commercio), e dell’adeguamento delle linee elettriche in via della Repubblica, a Borgo I Maggio. A Ospedalicchio invece, dove ci sono ampi tratti dell’illuminazione pubblica che da molti anni subiscono ricorrenti interruzioni dovuti alla vetusta dell’impianto, particolarmente soggetti ad eventi atmosferici, si è deciso di intervenire cominciando con il rifacimento dell’impianto in via Fulvio Scialba, un primo intervento sulla principale strada della frazione al quale, successivamente, ne seguiranno altri sempre ad Ospedalicchio.

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  • Caro Domenico, capisco le sue osservazioni, mi sembra strano che di tutte le C0 in cui le opere pubbliche non sono state realizzate si parli sempre di via Norcia. Si tolga la curiosità vada all’ufficio tecnico e si faccia dire quante sono le opere pubbliche per cui le precedenti amministrazioni hanno incassato i soldi dagli attuatori delle C0 senza provvedere poi a realizzare quanto dovuto. Credo che per equità si debba prima fare una ricognizione in questo senso e capire quanto serve per fare un programma di lavoro per atuarle TUTTE e non solo una. Chi amministra deve necessariamente agire tenendo conto che i cittadini sono tutti uguali e agire di conseguenza.

  • Vede srek, Lei ha ragione su un punto, ovvero quello che ci sono altre CO ancora in stato di abbandono e dove il comune, nel corso degli anni ha incassato denaro, da coloro che intendevano costruire in cambio di ipotetiche opere di urbanizzazione, il quale doveva essere reinvestito entro tre anni nelle medesime zone. Mentre i punti che non conosce sono: 1) non abbiamo l’acqua potabile ma solo pozzi privati e di questi tempi(vedi porcilaie e simili) non sono affatto sicuri. 2) per via Norcia sono stati già stanziati dei fondi, i quali, se stanziati, da qualche parte ci devono essere. 3)in alcune zone CO di via della Repubblica e altrove, molto più recenti della nostra, in un passato recente, sono stati fatti opere di urbanizzazione costose e superflue, a scapito di urgenze che andavano considerate in modo diverso. Non voglio passare avanti a nessuno, ma neanche essere preso per i fondelli.

  • Condivido le sue osservazioni, ma servono alcune precisazioni. Mi sembra che la nuova amministrazione usi un metodo diverso e valuti molto attentamente dove spendere i pochi soldi a disposizione. I metodi che lei indica oggi non dovrebbero essere attuali. Se lei usa il pozzo, per tutelarsi, dovrebbe gia’ aver istallatoun potabilizzatore come prevede la legge pena la perdita dell’agibilita. Purtroppo la rete dell’acquedotto non e’ piu’ gestita dal comune da molti anni e se l’ATO che lo gestisce non ritiene di investire in via Norcia nonostante le sollecitazioni del comune, non c’e possibilita’ che il comune intervenga con soldi pubblici. Infine il patto di stabilita’ ha bloccato molti investimenti che pur essendo indicati e previsti a bilancio non si possono pagare. Ad esempio la piazza di ospedalicchio e’ a bilancio da tantissimi anni forse 20 e non e’ stata ancora fatta pur comparendo sistematicamente nei bilanci di tutti gli anni.

  • Prendo atto delle parole dell’Ass.re Mantovani:”E’ nostra abitudine rispettare gli impegni presi con tutta la cittadinanza” e sommessamente gli ricordo dell’impegno preso dall’amministrazione per il rifacimento della piazza di Ospedalicchio e dell’annesso parcheggio, intervento peraltro già finanziato e ribadito di recente, di fronte agli ospedalicchiesi, anche dall’Ass.re Livieri che ha previsto l’inizio dei lavori per la prossima primavera.
    Un apprezzamento per gli interventi alla pubblica illuminazione (ce n’è veramente bisogno) e per la rassicurazione che a giorni partiranno i lavori dei rallentatori di traffico. A tal proposito mi permetto di suggerire la collocazione di uno di questi a cavallo tra l’ufficio postale e l’asilo in maniera tale che possa servire anche per l’accesso all’ambulatorio ed alla biblioteca.

  • Sia l’ATO ora e la Cesap prima, non sono deputate a dover fare le opere di urbanizzazione primarie e secondarie nelle zone CO, ma spettano al comune in ottemperanza del NORME DI ATTUAZIONE P.R.G. – NTA CO CAPO V
    Art. 23 MODALITA’ DI ATTUAZIONE DEL PIANO – che si trova nel sito del comune stesso. Inoltre non capisco perchè, se l’acqua potabile è un diritto di tutti, per poter utilizzare il pozzo all’interno della casa devo spendere qualche migliaio di euro per avere un servizio che tutti hanno senza patemi e ulteriori oneri a carico. L’abitabilità e non l’agibilità è concessa dietro la comunicazione che tutti gli impianti sono a norma, mentre per l’acqua ci sono altre regole che non sto qui a spiegare.

  • Vedo che è molto ferrato sulle norme di attuazione che io non ho letto, ma sono sicuro di una cosa (perchè ho partecipato come parte interessata ad alcuni incontri con il Sindaco e l’Amministrazione sul problema dei pozzi inquinati): l’agibilità viene rislasciata su autocertificazione e non su semplice comunicazione. L’autocertificazione implica che il tecnico che dichiara la conformità delle opere rispetto al progetto autorizzato e la regolarità degli impianti. Quando si autocertifica l’agibilità si dichiara che gli impianti sono a norma e se si usa l’acqua del pozzo è obbligatorio dotarsi di potabilizzatore e fare l’analisi di potabilità a carico dell’utilizzatore almeno una volta l’anno. Domandi alle circa 20 famiglie di Costano e san Lorenzo che hanno ricevuto l’ordinanza di divieto dell’uso dell’acqua del pozzo privato chi dovrebbe provvedere a portare l’acqua dell’acquedotto presso la loro abitazione. Ricordo che chi autocertifica il falso incorre in sanzioni che sono anche penali.

  • Nel dire comunicazione intendevo chiaramente quella del tecnico incaricato dato che la normativa lo richiede. Le ricordo,per dovere di cronaca, che l’agibilità è cosa diversa dall’abitabilità. Sono informato per necessità, visto che sono dieci anni che combatto contro un’ingiustizia palese e poco mi solleva, sapere che ci possono essere altri come noi che abitiamo in una CO. Le ricordo inoltre che è palesemente diverso considerare una CO senza asfalto o marciapiedi, da una medesima zona senza nesun tipo di servizio, dove la via e il verde “pubblico” è tenuto in ordine da un decennio, in modo gratuito, dai residenti. Il mio epistolario si ferma qui, dato che non sento il bisogno di spiegare altro, fermo restando che la mia “lotta”, che dura da molti anni, se necessario la sposterò su altri fronti, non ultimo quello giudiziario, pur di ottenere quanto ci spetta.

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