Gli investigatori della Mobile individuano anche la sede di stoccaggio in Veneto: trovati 165 chili di droga, avrebbe fruttato 1,5 milioni
Carico da 28 chili bloccato in un garage di Bastia Umbra, due persone arrestate

BASTIA UMBRA – Dai Balcani a San Donà di Piave. Da San Donà di Piave a Bastia Umbra. Ventotto chili di marijuana destinata, presumibilmente, al mercato perugino e umbro. La droga era stata portata in garage di Bastia Umbra da un albanese e un italiano che gli investigatori della sezione Antidroga della squadra mobile di Perugia, che hanno ricevuto direttamente i complimenti dal questore Nicolò D’Angelo, hanno bloccato mentre trasportavano uno scatolone, scaricato dal furgone con il quale avevano viaggiato, a tappe, dal Nord Ovest. Dentro lo scatolone, la droga. Sul navigatore satellitare in dotazione al furgone dell’italiano, che di professione fa il corriere per un’azienda, il tragitto fatto, le fermate e i possibili passaggi fatti lungo quella che è ritenuta una vera e propria corsia privilegiata per il rifornimento della marijuana.
Così, a Musile di Piave, non lontano da San Donà, gli investigatori hanno trovato il magazzino dove lo stupefacente era stato stoccato. Nascosti in scatoloni del tutto simili a quel-lo intercettato a Bastia, e in sacchi di plastica neri, collocati sulla sommità delle immense scaffalature del capannone industriale, gli agenti della Mobile, in collaborazione con il commissariato di Jesolo, hanno trovato ancora droga, per arrivare a un totale di 165 chili, forse solo la parte residuale di un carico che, stando alle indagini svolte in questo ambito, potrebbe arrivare a 500 chili.
In manette, come detto, un albanese di 27 anni, Jovan Memaj, e un lucchese di 32, Alessio Rosellini. Quest’ultimo svolgerebbe solo il ruolo di corriere anche nell’attività illecita. Il secondo, invece, è ritenuto un grossista di calibro. Un grossista che potrebbe gestire non so-lo il rifornimento del mercato umbro, ma anche, sulla scorta di quanto evidenziato dall’attività di indagine e dal pedinamento del furgone, di quello di Veneto ed Emilia Romagna, seguendo l’asse della Romea.
L’extracomunitario, in regola con il permesso di soggiorno, vive da anni nella zona di Santa Maria degli Angeli. Ufficialmente è stato anche un operaio edile, ma negli ultimi tempi non è risultato che svolgesse attività lavorative lecite. Proprio da lui sono partite le indagini della squadra mobile. L’attività investigativa aveva permesso di in-quadrare il 27enne al centro di un importante traffico di stupefacenti, che il successivo sequestro ha permesso di stimare. A Bastia Umbra era stato individuato il garage, recentemente preso in affitto. E quando in quel garage l’albanese e l’italia-no, cercando di sfruttare come copertura il suo lavoro, hanno portato il pacco all’interno, il blitz è scattato.
Lo stupefacente sequestrato, immesso sul mercato, poteva arrivare a valere un milione e cinquecentomila euro.
Le indagini proseguono con l’obiettivo di ricostruire l’organizzazione che, è un’ipotesi ritenuta molto plausibile, gestisce l’arrivo di carichi di marijuana direttamente dai Balcani, dove viene prodotta direttamente.
In Italia, probabilmente sempre sfruttando il trasporto su gomma, la droga, si è appurato, è arrivata nel magazzino della zona industriale come se si trattasse di un carico qualsiasi. Scatoloni “anonimi”, fatti passare per materiale di un’azienda da portare poi a spasso per diverse regioni, compresa l’Umbria. Una ulteriore conferma della centralità della regione nei traffici di stupefacenti.

di LUCA FIORUCCI

Loading

comments (0)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.