Mignini&Petrini, gruppo leader a livello nazionale, punta sulla qualità degli alimenti attraverso la riscoperta delle tradizioni
Marina Rosati
ASSISI – La qualità non è un semplice slogan, è l’imperativo categorico della Mignini&Petrini spa. E lo è da sempre, da quando, in tempi non sospetti il gruppo ha scommesso tutto sulla genuinità delle produzioni, sulla provenienza delle materie prime, sul controllo della qualità di tutta la filiera. Nato in Umbria, Cuore verde d’Italia, il gruppo è da 50 anni leader nel settore mangimistico nazionale. Dal 1955 il binomio “Scienza e Natura” rappresenta, uno dei cardini del suo impegno imprenditoriale. Attivo sul mercato libero italiano, con insediamenti industriali al nord, al centro ed al sud, ha sede a Petrignano di Assisi (Perugia), il gruppo ha come punti di forza i marchi Mignini e Petrini. Quest’ultimo, nato nel 1822 a Bastia Umbra, è stato acquistato nel 2002 dal concorrente storico e vicino di casa, che ha così ulteriormente consolidato la sua presenza sul mercato italiano. Ne è nato un gruppo forte, consolidato, ben strutturato e con una presenza capillare su tutto il territorio nazionale. L’azienda, pur mantenendo i marchi distinti, ha raggiunto significativi livelli di integrazione che ne hanno accresciuto la competitività. “Diversi ma sinergici – tiene a sottolineare l’amministratore delegato Mario Mignini – . Le differenze tra questi due marchi sono diventate una ricchezza nel momento in cui hanno trovato un denominatore comune nella filosofia d’impresa ovvero perseguire l’eccellenza nella nutrizione animale”. Con un fatturato annuo superiore ai 100 milioni di euro, il gruppo punta principalmente sulla qualità e sicurezza degli alimenti, garantiti da un folto gruppo di veterinari specialisti e docenti universitari che assicurano innovazione di prodotto ed assistenza tecnica. La qualità e soprattutto la sicurezza degli alimenti ha assunto, in particolare in questi ultimi anni, una valenza primaria nelle scelte del consumatore. Un fenomeno che, in campo zootecnico, ha comportato risposte precise ed adeguate da parte di quell’industria mangimistica che persegue, come Mignini&Petrini, la crescita grazie alla ricerca. È in quest’ottica che l’azienda punta ad un equilibrio fra tradizione ed innovazione. “Ogni azienda – spiega ancora Mario Mignini – ha una sua visione aziendale, la nostra punta alla salubrità e genuinità dei prodotti che mettiamo sul mercato. Per fare questo abbiamo scelto la strada, forse anche meno redditizia, della ricerca e della sperimentazione, che passa attraverso l’investimento nelle risorse umane ed anche nelle tecnologie. E’ ormai – sottolinea ancora – una visione consolidata, una tradizione che va avanti da sempre”. Marino Mignini presiede il gruppo, Mario gli sta accanto da quanto era un ragazzo. Ha fatto tutta la gavetta fino ad arrivare, come detto, all’incarico di amministratore delegato. Insieme, e con tutta la squadra, hanno ottenuto traguardi di tutto rispetto. Al raggiungimento degli attuali livelli d’eccellenza ha contribuito poi, in misura significativa, un Centro di studi, ricerca e formazione che vede impegnati, numerosi collaboratori interni e consulenti esterni. Da tale collaborazione scaturiscono protocolli sperimentali applicati nella realtà zootecnica italiana che si traducono, da un lato, in opportunità di miglioramento della redditività per gli allevatori e dall’altro in nuovi prodotti finalizzati ad accrescere qualità e sviluppo del comparto zootecnico. Mignini&Petrini concepisce l’attività zootecnica come una filiera la cui qualità influisce sulla salute del consumatore finale e pertanto ha scelto di mantenersi focalizzata su questa competenza specifica, senza cercare diversificazioni estranee alla scienza alimentare. L’innovazione e la ricerca hanno peraltro sempre caratterizzato il Gruppo Mignini&Petrini che già 22 anni or sono, sensibile ed attento ai delicati problemi dell’alimentazione, fu il primo a lanciare, con il marchio “TuttaNatura”, mangimi complementari naturali e vegetali, quindi privi di farine animali, che sono stati successivamente arricchiti con una speciale ed esclusiva varietà di lino ricca di Omega 3. Una novità assoluta per il mercato italiano. Le linee di prodotti Mignini&Petrini, nelle quali primeggiano i marchi “TuttaNatura e “Sani Sapori”, sono destinate non solo ad animali da reddito ma anche da compagnia e d’affezione per i quali propone alimenti caratterizzati da elevata qualità nutrizionale che vengono espresse attraverso i marchi “Ralf” e “Mirò”. Il gruppo ha messo a punto un accurato sistema di qualità che consiste nella certificazione di tutto il processo produttivo, dalla selezione dei fornitori di materie prime al monitoraggio di tutti i punti critici della lavorazione, con l’obiettivo di garantire la salubrità dei prodotti ed il benessere animale; la salute dell’uomo e l’equilibrio economico dell’allevatore. La competitività e le nuove esigenze del mercato hanno stimolato Mignini&Petrini ad avviare una strategia di diversificazione nel campo della commercializzazione. Se la componente della mangimistica è ormai ben consolidata nei piani del gruppo c’è l’intenzione di posizionarsi meglio sul mercato degli animali da affezioei, il cosiddetto Pet Food. “E’ una sfida interessante – aggiunge Mario Mignini – che abbiamo intenzione di affrontare anche se è un segmento di mercato dove c’è la forte presenza delle multinazionali straniere. Tuttavia – sottolinea ancora – crediamo che sia possibile ricavarsi spazi di mercato aggiungendo e migliorando i prodotti che abbiamo gia”. Negli obiettivi prossimi del gruppo, in perfetta linea con la mission aziendale, c’è anche il filone delle sostanze nutraceutiche che non contengono farmaci come è stata la già avviata esperienza della produzione di lino. Va da sè che la Mignini&Petrini punta proprio all’eccellenza alimentare a 360˚, alla genuinità dei prodotti zootecnici e al propedeutico risvolto alimentare. “Non esiste un mangime con la “M” maiuscola – conclude Mario – ; ci sono invece tanti prodotti che noi cerchiamo di personalizzare per venire incontro alle necessità di tutti gli allevatori, siano essi piccoli agricoltori rurali o grandi aziende organizzate. Noi ci siamo dall’inizio alla fine”.

IL PROGETTO
Si comincia dai polli: allevati come una volta è sicuramente meglio
Recuperare la tradizione nel vero senso della parola. Ritornare al passato per proporlo nel presente e proiettarlo nel futuro. Si basa su queste fondamenta il progetto “Allevare Come una Volta” che è un vero progetto culturale teso a recuperare i sapori e le tradizioni delle biodiversità locali per sfuggire all’omologazione alimentare e riscoprire i sapori più veri e autentici. Quelli degli allevamenti autoctoni di pollo. Il progetto, messo a punto con la supervisione del “Centro studi regia stazione sperimentale di pollicoltura” ha lo scopo di diffondere l’allevamento del pollame locale a lento accrescimento. L’iniziativa si rivolge agli allevamenti familiari, agriturismi, fattorie didattiche, ristoratori, gruppi d’acquisto solidale, e a tutti quei consumatori interessati ad allevare pollame italiano come si usava un tempo, con le conoscenze di oggi. Un grande patrimonio della biodiversità agricola italiana è rappresentato dalle oltre 70 razze di polli un tempo orgoglio delle nostre corti rurali. Queste razze locali di polli a lento accrescimento sono ideali per l’allevamento rurale, con caratteristiche specifiche di: rusticità; resistenza alle malattie; eccellente qualità delle carni; tipicità regionale. Tutti i polli di razza a lento accrescimento, oltre a produrre ottima carne, depongono anche tante uova, ideali sia per il consumo fresco che per l’uso in cucina. “Questa iniziativa – sottolinea Mario Mignini – è un progetto pilota di carattere culturale che vuole riscoprire le tradizioni e le conoscenze delle nostre terre. Per ora abbiamo iniziato dai polli anche perché di razze ce ne sono molte ed ogni regione ha le sue, ma l’intenzione è quella di allargare il progetto anche ad altri animali”.

Quattro stabilimenti per coprire l’intero territorio nazionale
“Il nostro è un mercato prettamente domestico – spiega l’amministratore delegato del gruppo Mario Magnini. Questo soprattutto per motivi logistici”. Così la produzione è destinata interamente al mercato nazionale e viene effettuata in quattro stabilimenti che, proprio per la loro ubicazione, riescono a coprire bene tutto il territorio nazionale. Da Nord a Sud il marchio Mignini&Petrini riesce ad avere una diffusione capillare in tutta Italia. Il primo stabilimento, nonché sede strategica e legale, è quello di Petrignano di Assisi, c’è poi Caivano a Napoli, Sant’Agata Bolognese ed infine Brindisi. Ciascuna di queste strutture è costantemente oggetto di interventi tecnici finalizzati a mantenerli aggiornati ed al passo con i tempi attraverso l’introduzione e l’utilizzo di tecnologie sempre più avanzate che garantiscono rapidità di produzione ed efficienza del risultato. Mar.Ros.

Marino e Mario: padre e figlio in prima linea, con un team di 110 dipendenti e oltre 200 agenti commerciali per soddisfare le esigenze degli allevatori
Non una sola mente ma un gioco di squadra che combina insieme competenze e responsabilità, saperi e propensioni verso un unico obiettivo: rafforzare la Mignini-Petrini su tutto il territorio nazionale andando a conquistare quei segmenti di mercato meno sfruttati e comunque emergenti. Se l’esperienza e la primogenitura del gruppo porta il nome di Marino Mignini (nella foto piccola), attuale presidente e cavaliere del lavoro, gli aspetti commerciali, strategici e finanziari sono seguiti
in prima persona dal figlio Mario (nella foto accanto) in qualità di amministratore delegato. Entrato giovanissimo nell’azienda di famiglia, l’antico e noto Molino e Pastificio di Ponte San Giovanni s.p.a., Marino ne ha seguito lo sviluppo fino all’acquisizione della stessa da parte della multinazionale francese Danone con cui ha continuato a collaborare per alcuni anni fino al suo ingresso nel settore della mangimistica. Adesso, accanto a padre e figlio c’è un gruppo di dirigenti e funzionari che si occupano dei vari settori: dalla qualità all’amministrazione, dallo stoccaggio delle materie prime alla produzione vera e propria. Primo fra tutti il ragioniere Antonio Mencolini, figura storica della Mignini. In tutto il gruppo può contare su circa 110 dipendenti, tra impiegati ed operai, a cui si aggiunge una rete commerciale che comprende circa 200 agenti, coordinati da 30 capi area che assicurano la copertura dell’intero territorio nazionale per la promozione e il marketing di due marchi che, in termini di copertura, portano il gruppo ai vertici della classifica tra i primi produttori sul mercato libero. Lo testimoniano il fatturato, in costante crescita e la copertura capillare dei punti vendita e degli allevatori, sia professionali che rurali.
Mar.Ros.

LA MISSION
Realizzato un laboratorio di ricerche e controllo qualità
La sicurezza dei cibi viene prima di  tutto
Animali nutriti bene significa carni eccellenti per i consumatori. L’assioma su cui si basa tutta l’attività del gruppo Mignini&Petrigni è fondamentale. Dal forcone alla forchetta la filiera va assicurata in ogni suo step. Tanto da allestire un laboratorio interno di ricerche e di controllo della qualità e composto da 18 esperti che puntualmente verificano le materie prime, i vari passaggi e il prodotto finale. Nell’ambito della Comunità europea l’attenzione per la salute dei cittadini è, infatti, un interesse prioritario al punto che vengono promulgate leggi sempre più restrittive soprattutto per quanto concerne i contaminanti che possono inquinare le derrate alimentari. L’intensa attività industriale condotta dagli stati membri, unitamente ad un complesso di interventi compiuti sull’ambiente naturale al fine di adattarlo ai bisogni umani, rende molto vulnerabile la produzione di alimenti destinati all’alimentazione sia umana che animale. A questo si accompagna il progredire delle conoscenze sul ruolo negativo che sostanze anche naturali possono avere sulla salute. Incidenti o frodi sottopongono continuamente all’attenzione dei consumatori l’esistenza di questi problemi scatenando per lo più atteggiamenti irrazionali sui consumi degli alimenti finiti sotto i riflettori dei media. Il gruppo Mignini&Petrini ha colto da tempo l’opportunità offerta da una legislazione così attenta alla salute umana nella possibilità che ha di pilotare la scelta delle materie prime da utilizzare nell’alimentazione animale e quindi umana. L’entrata in vigore del “Pacchetto igiene” nell’anno 2006, oltre a definire obblighi e responsabilità degli operatori del settore alimentare e mangimistico e delle Autorità di controllo, ha posto solide basi a garanzia della tutela del consumatore, elemento questo fondamentale e principio cardine attorno al quale ruota la filosofia aziendale del gruppo Mignini&Petrini che, in questo contesto operativo e normativo, ha trovato ragione dell’attività di controllo che ormai da anni svolge lungo l’intera catena produttiva. L’azienda attua e mantiene procedure permanenti basate sui principi del sistema Haccp, che consente l’individuazione e la gestione del rischio e prevede in ambito di autocontrollo l’acquisizione di idonee garanzie sanitarie da parte dei propri fornitori verificando le stesse mediante accurate analisi effettuate presso i propri laboratori o presso strutture esterne accreditate. Questi controlli, comprendenti i profili chimico e microbiologico, prevedono anche la ricerca di diossine e composti diossina simili. Inoltre, per propria scelta, nel rispetto di una consolidata tradizione di “naturalità” la Mignini&Petrini utilizza sostanze grasse di esclusiva provenienza vegetale, tracciate e controllate in modo di garantire qualità e sicurezza alimentare, eliminando dalle formulazioni le materie prime a forte rischio come i grassi di origine animale per i monogastrici ed alimenti vegetali d’importazione d’incerta sicurezza. Queste scelte anche se apparentemente onerose e di apparente scarso ritorno economico, rappresentano un investimento su una tendenza dei consumatori italiani ad orientarsi verso le carni, il latte e le uova prodotte nel nostro Paese. Il futuro investirà sempre di più l’industria mangimistica della responsabilità di garante nei confronti del consumatore finale.

Oltre 1.000 marchi e una rete commerciale di 3.000 punti vendita
A listino se ne possono contare almeno mille. Sono i prodotti “marchiati” che il gruppo commercializza in tutto il territorio nazionale. “In totale – spiega ancora Mario Mignini – siamo su questi numeri, con tutto ciò che questo comporta nella gestione e dello stoccaggio. Ma ciò significa che riusciamo ad andare incontro alle esigenze di tutti i nostri clienti siano essi allevatori professionali o rurali”. A questo proposito, è stata organizzata a livello nazionale una capillare rete di distribuzione che già dagli anni ‘80 ha portato all’apertura di 500 negozi specializzati “TuttaNatura Market” e di “Agripiù Petrini”, nei quali è possibile acquistare una vasta gamma di prodotti rigorosamente naturali e di usufruire di assistenza tecnica professionale. La forza commerciale dell’azienda si può ben sintetizzare negli oltre 3.000 punti vendita e nei circa 2.000 allevatori professionali. Alcuni di essi rappresentano delle realtà importanti nell’eccellenza alimentare come il Consorzio del Parmigiano Reggiano, ed alla produzione di mozzarella di bufala campana.

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