Ieri i funerali del pilota che si è schiantato sui monti al confine tra l’Umbria e le Marche
BASTIA UMBRA – Una folla silenziosa e attonita ha portato ieri pomeriggio l’ultimo saluto ad Auro Malinconici, il pilota cinquantanovenne di Bastiola, che si è schiantato sui monti al confine tra l’Umbria e le Marche con un Cessna 172 che da Falconara lo stava portando a Viterbo.
I funerali si sono svolti alle 15 nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo nel centro cittadino dopo che il carro funebre ha prelevato nella mattinata la salma dall’obitorio del’ospedale di Perugia per trasferirla nella chiesa di Bastia dove è rimasta esposta fino al momento delle esequie.Con profonda commozione i numerosi presenti hanno ascoltato le parole di una delle due figlie del pilota bastiolo quando ha preso il microfono per tracciare un toccante ricordo del padre. Alla fine del rito funebre una nipote di Auro ha letto invece la preghiera dell’aviatore. “A volte ci sono misteri che non ci spieghiamo–ha detto di fronte ad una chiesa gremita il parroco don Giuseppe Palotta-.Dobbiamo accettarli senza chiederci troppi perché:le tragedie purtroppo si verificano. L’unica cosa certa su cui possiamo fare affidamento è che Gesù è morto per la nostra salvezza. Questo è un mistero di vita e non di morte”. Don Giuseppe si recherà nelle prossime ore a portare conforto ai familiari che ieri sedevano in prima fila in chiesa. Dopo i funerali la tumulazione è avvenuta nel cimitero di Ospedalicchio. Auro era una persona molto conosciuta a Bastia, dove era nato e cresciuto, svolgendo prima il mestiere di camionista e poi lavorando come dipendente delle poste insieme alla moglie Abigaille.
di MASSIMILIANO CAMILLETTI
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