La ditta nel mirino contrattacca:
PERUGIA – La ditta finita nel mirino della Guardia di Finanza “non ha mai avuto dipendenti in nero”. Questa la risposta dell’impresa bastiola, diffusa ieri dal legale della ditta Roberto Paradisi. Secondo quanto reso noto dalle Fiamme Gialle, invece, l’azienda avrebbe impiegato 111 lavoratori “in nero” e uno “irregolare” nel 2006; 129 “in nero” nel 2007. “La verità – afferma l’avvocato Paradisi – è una soltanto: la ditta, avendo necessità di utilizzare forza lavoro per prestazioni di pochi giorni nell’arco degli ultimi tre mesi dell’anno (senza alcun vincolo di orario aziendale e con obiettivi prefissati) ha sottoscritto regolari contratti di prestazione occasionale. Si tratta anche di prestazioni richieste per soli due o tre giorni, a dimostrazione della occasionalità del lavoro. Dei 202 lavoratori occasionali, definiti impropriamente ‘lavoratori in nero’ nessuno, e si ribadisce nessuno, – continua il comunicato – è risultato privo di contratto regolarmente sottoscritto. Per ognuno dei 202 lavoratori è stata regolarmente versata la ritenuta d’acconto del 20 per cento alla Agenzia delle entrate e tutte le prestazioni sono state regolarmente iscritte a bilancio. Non è stata curata la comunicazione all’Inail e all’Inps per il semplice motivo che ciò non è obbligatorio per i contratti di prestazione occasionale”. Nel comunicato è detto poi che “la Gdf ha eseguito correttamente gli accerdamenti potendo contare sulla piena disponibilità dei titolari della ditta”.
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