Lombardi risponde a Bastianova «Non ci faremo intimidire»

Scambio di accusa dopo il ricorso per l’ex Deltafina

BASTIA UMBRA (a.g.) – Bastianova annuncia di agire legalmente nei confronti dell’amministrazione comunale e il sindaco Francesco Lombardi ribatte: “Se l’intento del signor Baldelli, azionista di maggioranza di Bastianova, era quello di intimidirci, non c’è riuscito. La società non ha nulla di cui lamentarsi nei confronti di questa amministrazione, che ha operato sempre e solo correttamente”. Il dibattito è nato pochi giorni fa intorno al piano della riqualificazione dell’area ex Deltafina per il quale era stata elaborata una variante a cura della Bastianova su cui sono state presentate osservazioni. La pratica è stata poi ritirata e Bastianova ha presentato un secondo progetto. “I numerosi incontri, volti a mettere insieme un progetto organico che salvaguardasse verde, assetto urbano e strutture destinate a soddisfare i servizi, hanno prodotto un accordo il 14 novembre del 2008” racconta il primo cittadino bastiolo “in seguito, ci aspettavamo iniziative concrete; ma, da allora, non è successo nulla. La produzione di alcune cartografie alla vigilia dello scioglimento del consiglio comunale ci ha spinto a metter la pratica all’ordine del giorno, ma l’incompletezza della pratica non ha consentito né di istruirla, né, quindi, di sottoporla alla valutazione degli organi istituzionali. Di questo non è certo possibile dare la responsabilità agli uffici comunali, mentre le perplessità aumentano, visto che Bastianova è un’ azienda di lunga tradizione e ben strutturata. Non stupisce il grande attivismo del signor Baldelli in questa fase ‘particolare’ alla vigilia delle elezioni. Ognuno è libero di fare le sue scelte; ma i fatti sono fatti. Noi abbiamo creduto a chi diceva di costruire il palazzo della salute, l’A.t.o. ha programmato gli investimenti necessari per la realizzazione delle infrastrutture fognarie; ma è tutto fermo. E’ la città che rischia un danno, non il proprietario. Occorre guardare più in là dei propri interessi, per capire le ragioni dell’interesse pubblico”.

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