Bastia, il sindaco presenta il programma in consiglio comunale. Critica l’opposizione
MASSIMILIANO CAMILLETTI
BASTIA UMBRA – Chi si attendeva dalla seduta di ieri del consiglio comunale risposte definitive in merito a questioni cruciali da cui dipenderà lo sviluppo della città nei prossimi cinque anni, è rimasto deluso. Il sindaco Francesco Lombardi si è limitato infatti nella sua relazione a tratteggiare le linee programmatiche dell’azione amministrativa, rinviando a settembre la definizione minuziosa del piano generale di sviluppo. Insomma chi lo aspettava al varco per sapere come intenderà muoversi a proposito dell’area ex Deltafina, dell’ex mattatoio, dell’area industriale di Ospedalicchio (solo per citare i temi più caldi), dovrà ancora attendere. Per il momento Lombardi è rimasto in superficie elencando semplicemente le priorità da affrontare in questo mandato avendo cura di non scendere nella descrizione dettagliata dei singoli interventi. Innanzitutto l’attuale amministrazione intende intervenire sull’area dell’ex mattatoio che da troppi anni attende un rilancio, verrà quindi scritto un nuovo regolamento edilizio, saranno riordinate le aree industriali, verrà modificato il piano regolatore generale, migliorata la viabilità con la realizzazione di tre sottopassi, di un ponte tra Campiglione e Borgo I maggio e con il completamento della strada rivierasca. Sarà inoltre potenziata l’offerta culturale recuperando la ex chiesa di
Sant’Angelo e spostando la biblioteca comunale. L’amministrazione intende anche attivare una scuola di danze popolari e una di animazione sociale, oltre ad una vera e propria casa delle associazioni. Questi sono solo alcuni dei punti toccati da Lombardi nel suo intervento. L’opposizione ha lamentato la mancanza di idee chiare di questa nuova amministrazione che peraltro, dopo la dipartita dell’Udeur accasatosi con Rosella Aristei, “rappresenta soltanto il 48% degli elettori e non più la maggioranza”. Un’amministrazione che secondo Massimo Mantovani procede con provvedimenti a macchia di leopardo mancando di un piano organico di sviluppo della città”.
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