di VALENTINA AISA
BASTIA – «Continueranno la protesta con qualsiasi mezzo legittimo, dalla costituzione di un comitato alla raccolta firme». Non si placa il malumore tra le forze di opposizione del consiglio comunale di Bastia, divampato dopo l’adozione della variante per l’area ex Giontella-Deltafina nella seduta di lunedì. Una variante, dicono, stravolta dalla sua prima adozione del ’96, che non prevedeva cubature sugli spazi verdi.
L’altro giorno, la minoranza ha occupato la sala consiliare con lo slogan “Salviamo Bastia dalla speculazione”. L’occupazione è finita ieri, ma non la protesta.
«Con la variante scompare il polo scolastico – spiega il capogruppo forzista, Fabrizio Masci – per creare abitazioni e un polo commerciale di 7 mila metri quadrati contro i precedenti 3.987, con il solo scopo della speculazione edilizia». A questa accusa si somma anche il conflitto di interessi contro il sindaco Francesco Lombardi, ex direttore del Cna, ex amministratore della “Bastianova”, proprietaria dell’area Deltafina, ed ex membro del consiglio di amministrazione della “Progress”, altra società che acquistò un’area agricola di Ospedalicchio, trasformata in area industriale. Vecchi ruoli e nuovi interessi che, secondo Forza Italia, si rivelano nella cementificazione dell’area ex Giontella-Deltafina a scopo commerciale. La protesta ha coinvolto anche le Liste civiche di Rosella Aristei e Rifondazione comunista di Luigino Ciotti: «Ci accomuna – dice – la battaglia contro l’abuso del territorio e la politica in difesa del solo interesse privato».
Il sindaco Lombardi respinge tutte le accuse: «Il conflitto di interessi non c’è perché, da sindaco, mi sono dimesso da tutte le precedenti posizioni. E non vedo speculazione nell’investimento di un privato che ci chiede regole certe per ciò che vuole realizzare a suo rischio. Noi abbiamo dato queste regole, con prescrizioni severe per il commercio, escluso dai servizi privati, l’aumento del verde pubblico e senza abbandonare l’obiettivo del polo scolastico».
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