L’Asalb critica le scelte del Comune su fondi e palestra
Bratti contro Bogliari:”Per lo sport siamo una città cenerentola”
BASTIA UMBRA – E’ bastata una dichiarazione del sindaco Lazzaro Bogliari (“mi rincresce non essere riuscito a completare il progetto degli impianti sportivi, come la pista di atletica leggera, anche se rimane uno spiraglio”) ad innescare la pronta replica del direttore tecnico dell’Asalb Bastia Giovanni Bratti: “Di quale spiraglio parla il nostro sindaco? Sa meglio di me che gli stanziamenti a disposizione della Regione Umbria per il completamento degli impianti sono stati destinati ai comuni con popolazione inferiore ai quindicimila abitanti. E allora quale spiraglio! Quale altra ipocrisia si vuole inventare per coprire uno dei buchi neri (progetto campo scuola) delle sue due legislature? Ma non si tratta solo di questo – continua Bratti – dal momento che non riesco a spiegarmi quale sia la sua riconosciuta intuizione nel percepire gli slanci di una comunità in crescita. Forse intendeva riferirsi agli interventi di qualificazione sui campi di calcio, ma non sul palazzetto dello sport (750 milioni delle vecchie lire), struttura obsoleta, fatiscente, maleodorante e inadeguata nella quale piove ancora”. Caustico il commento di Bratti anche sulla scelta di costruire una palestra nella scuola di Borgo Primo Maggio. “Una scelta – afferma – del tutto incomprensibile e poi la palestra somiglia ad un essiccatoio (20x10x7,50 h). I giovani del volley non ci si allenano più, perché troppo pericoloso, non essendoci vie di fuga tra le righe delimitanti il campo da gioco e i muri perimetrali, ove uno dei pali tendirete è stato piazzato obbligatoriamente, quale spartitraffico, davanti all’ingresso interno, ove non c’è spazio sufficiente per fissare al muro neppure una minispalliera (mt. 0,90×2 h).” La piscina? ” Non l’ho ancora visitata, so soltanto che è stata edificata con almeno trenta/quarant’anni di ritardo, come le altre strutture, tuttora mancanti, in una città da sempre all’avanguardia. L’attuale sindaco e il suo predecessore – conclude Bratti – sono stati i principali artefici della costruzione dei tanti, troppi, centri sociali che sono sorti a discapito delle strutture sportive e hanno relegato la città di Bastia Umbra a cenerentola dell’Umbria”.
Roldano Boccali
Corriere dell’Umbria 30/12/2003
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