IL PRIMO CITTADINO  «Iniziative concrete allo scopo di ottenere quanto prima l’operatività di un primario» ASSISI IL RIORDINO MINISTERIALE MINACCIA LA TERRA DI SAN FRANCESCO   DA «CULLA dell’Umbria» a una possibile chiusura che avrebbe un sapore amaro, di presa in giro per un intero territorio, quello di Assisi. Il punto nascita dell’ospedale della città di San Francesco, per decenni polo di eccellenza riconosciuto a livello regionale (vi affluivano anche da fuori Umbria) per professionalità e strutture in grado di offrire, è, adesso più che mai, a rischio-chiusura: i suoi numeri complessivi, infatti, non sarebbero in linea con il Piano di Riordino varato dal Ministero della Salute che punta a tagliare le strutture sotto i cinquecento parti. Una questione che fa discutere ormai da qualche anno; da quando cioè, nel 2007, il dottor Pier Luca Narducci ha lasciato l’incarico di primario per gestire il proprio nuovo incarico nell’ospedale di Foligno. Da allora il reparto di Ostetricia e ginecologia del nosocomio assisano non ha visto rimpiazzato con una formula adeguata, a tempo pieno, una figura fondamentale che, negli anni, aveva fatto registrare presenze di altissimo profilo e un numero di parti intorno ai settecento l’anno; prima di Narducci il servizio era stata guidato dal professor Giulio Angeli, figura apprezzatissima.C’è stata mobilitazione, vi sono stati consigli comunali aperti, prese di posizione delle forze politiche, rassicurazioni da parte della Regione e dell’Asl, ma il primario non è arrivato e questo, inevitabilmente, ha inciso non tanto sul servizio offerto, quanto sul piano dell’immagine, del rapporto con le partorienti; un comportamento che, valutato nell’insieme, ha agevolato il calo delle nascite.La chiusura di questo servizio, tuttavia, si riverbererebbe negativamente anche sul settore dell’emergenza, visto che si perderebbero figure e professionalità fondamentali per la sopravvivenza dell’intero ospedale.
«Il nostro punto nascita va tutelato e potenziato e per questo ci batteremo a fondo, così come abbiamo fatto per il corso di laurea sul turismo — afferma il sindaco Claudio Ricci —. Come sindaco e giunta comunale stiamo studiando iniziative molto incisive per giungere a questo obiettivo e, dunque, avere il primario da tempo atteso. Occorre ottenere risposte concrete e fare chiarezza, sulla scorta del piano sanitario regionale, rispetto al ruolo del nostro nosocomio che non deve essere ‘di comunità’, ma classificato quale ‘speciale’ per renderlo strategico nella rete degli ospedali regionali, con servizi base e ‘nicchie’ di specializzazione». 
di MAURIZIO BAGLIONI
Nazione-2011-01-14-Pag17

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