liste “pesanti” da Foligno a Gubbio
NON SOLO IL CASO DI PERUGIA, MA ANCHE BASTIA E TUTTI I COMUNI
PIÙ GRANDI
PERUGIA Possiamo chiamarlo effetto civico. Nel voto amministrativo degli otto comuni umbri con popolazione sopra i 15mila abitanti, le liste sganciate dai partiti hanno avuto un ruolo in alcuni casi decisivo. Rosicchiando parecchie preferenze ai partiti maggiori, alla Lega soprattutto, ma anche al Pd. Laddove il carroccio conquista percentuali superiori al 20%, è il caso di Foligno (26,7%) e Marsciano (22,2%) le liste civiche di centrodestra hanno un peso molto basso nella coalizione a sostegno dello stesso candidato sindaco. Nella città della quintana mettono insieme un 4,76% appena, in quella del laterizio, il 6,53.
Questa dicotomia è evidente, a dinamiche inverse, in almeno altre tre grandi città, a cominciare dal capoluogo di regione. A Perugia, il partito di Salvini, ha ottenuto il 15%, con le cinque liste civiche a sostegno del confermato sindaco Andrea Romizi che hanno ottenuto il 25,71% dei consensi.
A Bastia Umbra, il voto alle liste civiche di centrodestra ha “spacchettato” le preferenze tra i due candidati in competizione ma appartenenti alla stessa area politica, ma le due civiche a sostegno di Paola Lungarotti, con il 19% dei voti, sono state decisive nella conquista del secondo turno. Quelle a sostegno di Catia Degli Esposti, invece, hanno messo insieme il 9% circa. Hanno dato una mano al candidato Pd anche le due civiche di centrosinistra che hanno collezionato il 13,35%.
Discorso simile per Orvieto dove al quasi-pareggio Lega-Pd (sopra al 19%) è corrisposto un equilibrio anche nel civismo, con le liste di centrosinistra al 13,49, quelle di centrodestra al 12,45%. A differenza di Germani, però, Roberta Tardani ha potuto contare anche sui voti di Fi e FdI che tuttavia non sono bastati a portare il quorum oltre il 50%. Il voto civico (compreso quello per i candidati non schierati con le due coalizioni politiche) potrebbe aver attirato anche le preferenze 5 Stelle, assenti nella città della rupe, così come a Marsciano dove le civiche non schierate sono arrivate al 31,45%.
Le liste civiche hanno avuto un ruolo preminente a Gubbio, mettendo in secondo piano dem (sotto l’8%) e carroccio (sotto il 14%), con quelle di centrosinistra quasi al 50%. Anche a Castiglione del lago, i simboli legati al territorio sono stati decisivi per il successo di Matteo Burico, sindaco col 30,21% del Pd e il 34,63 delle 4 liste civiche.
Fa. Nu.
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