A Foligno Zuccarini e Masciotti dovranno contendersi un bottino di 2600 voti A Gubbio, nel centrosinistra in frantumi, è iniziata la resa dei conti interna
IL QUADRO
PERUGIA Quattro partite da decidere ai tempi supplementari del ballottaggio: Foligno, Gubbio, Bastia e Orvieto. Quattro partite che di certo peseranno nel bilancio complessivo della tornata amministrativa.
FOLIGNO A Foligno il primo cittadino uscente Stefano Zuccarini deve battersi per la conferma della fascia tricolore, ma ha sulle spalle anche il peso del suo partito, la Lega, lo stesso di Donatella Tesei. Il Carroccio, infatti, ha perso – male – a Marsciano con Francesca Mele finita ko al primo turno e tra qualche settimana dovrà difendere Donatella Tesei a Palazzo Donini. I risicati 358 voti che separano il risultato raccolto al primo turno dal sindaco uscente da quello dello sfidante Mauro Masciotti lasciano intravedere una sfida apertissima. È finita con il centrodestra a 12463 voti contro i 12.105 del campo largo di centrosinistra. In ballo ce ne sono 2617: tanta la somma dei bottini di Enrico Presilla (5,98%) e Moreno Finamonti (3,65%).
La prima tappa della sfida, intanto, si è giocata attraverso un botta e risposta nei canali social: «La vittoria è soltanto rimandata di qualche giorno, ma c’è bisogno dell’impegno di tutti, c’è bisogno di confermare il consenso acquisito e di convincere gli indecisi – ha scritto Stefano Zuccarini – dobbiamo esserci per la città di Foligno, per il nostro presente, per il futuro dei nostri figli».
«Dicevano che non avrebbero avuto bisogno di mettere i manifesti… invece siamo a poche centinaia di voti dal sindaco uscente. Adesso due settimane ancora per convincere gli indecisi», la replica di Mauro Masciotti.
GUBBIO
Nella città dei Ceri ha fatto quasi tutto da solo il centrosinistra. Tanto che nel gruppo del sindaco uscente Filippo Stirati volano gli stracci e inizia la resa dei conti. Con sei aspiranti alla fascia tricolore la soluzione del ballottaggio era considerata quasi scontata, ma risultava difficile immaginare che la coalizione del governo cittadino rimanesse fuori dalla partita del secondo turno. La vicesindaco uscente Alessia Tasso e Leonardo Nafissi si sono divisi in parti sostanzialmente identiche un abbondante 40 per cento di consensi, oltre 7400 voti: il risultato finale dice 20,65 per la vice di Stirati e 20,31 per il manager civico, se poi a loro due si aggiungono anche i voti di Francesco Della Porta e Gabriele Tognoloni, si raggiunge un robusto 52 per cento. Il risultato finale è che il centrodestra, pur diviso in due, si trova a giocare il ballottaggio tutto al proprio interno. Vittorio Fiorucci, candidato ufficiale della coalizione, sostenuto da FdI, Lega, FI e da due liste civiche riparte in vantaggio forte del suo 25,29 per cento. Ad insidiarlo per la fascia tricolore è l’ex sottosegretario del Pdl Rocco Girlanda (21,52 per cento) alla guida di uno schieramento composto da quattro liste civiche. Apparentamenti e alleanze? Difficili da costruire, almeno sulla carta.
BASTIA UMBRA
A Bastia, l’ago della bilancia sarà certamente Catia Degli Esposti con i suoi 1930 voti. Il centrosinistra di Erigo Pecci (42,13 per cento) riparte con un leggero vantaggio sul centrodestra del sindaco uscente Paola Lungarotti (38,06). L’affinità politica vedrebbe naturalmente insieme Lungarotti e Degli Esposti (ex Lega, oggi alla guida di uno schieramento civico), la la storia più e meno recente dice tutt’altro. Tra le due donne, infatti, non corre buon sangue. Catia Degli Esposti aveva condiviso solo per un brevissimo tratto il percorso amministrativo della Lungarotti, salvo poi distaccarsene e criticarlo apertamente. Uno scenario del genere potrebbe quindi teoricamente aprire le porte a un’intesa Pecci – Degli Esposti, lontani per visioni politiche ma accomunati dall’obiettivo di un deciso cambio di rotta nell’amministrazione cittadina. Gli ambasciatori sarebbero già all’opera. Più complessa, considerando le ruggini recenti e lontane, l’ipotesi di vedere insieme tutto il fronte del centrodestra.
ORVIETO
Anche sulla Rupe di Orvieto la soluzione ballottaggio era considerata molto probabile. Qui molto della partita s’è giocato al di fuori dai partiti, dentro gli schieramenti civici. Così è stato per la super-lista del sindaco uscente Roberta Tardani che ha toccato il record del 20,57 per cento, probabilmente rosicchiando terreno ai partiti della coalizione (FdI 12,87 per cento, Lega 7,3, Forza Italia 5,57 ). E partita civica è stata anche per lo sfidante del centrosinistra Stefano Biagioli: nella sua coalizione il Pd è arrivato al 16,9 per cento, accanto al 10,4 della lista del candidato sindaco e ad un altro 3 per cento delle altre due liste dello stesso schieramento. Non solo: gli altri due candidati civici (Roberta Palazzetti e Giordano Conticelli) sommano un abbondante 25 per cento che costituisce l’ampia terra di conquista in vista del secondo turno, tutta da giocare.
Federico Fabrizi
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