Le armi nucleari come strumento di pace

Ad Assisi anche il vescovo Paglia al convegno sul disarmo
ASSISI – E’ possibile convertire le testate nucleari del disarmo in combustibile nucleare ed utilizzare parte del ricavato economico per il finanziamento di progetti di sviluppo sostenibile nel sud del mondo? Evidentemente sì. L’idea è stata sostenuta sin dal 2009 ad Assisi dall’allora direttore generale della Iaea, Mohamed Elbaradei, Premio Nobel per la Pace, per promuovere il consenso internazionale al disarmo nucleare. Ieri, sempre ad Assisi, presso il Sacro Convento si è svolto il convegno “Religioni e mondo del lavoro per la conversione nucleare e lo sviluppo nel Sud del mondo: nuova concezione dello sviluppo integrale con il nucleare di pace”; un momento di riflessione sul futuro del pianeta, nato sulla scia del successo del disarmo nucleare con il Trattato Tnp confermato il 28 maggio 2010 da tutte le Nazioni del mondo. A tracciare le conclusioni dei lavori del convegno il vescovo Vincenzo Paglia, presidente della Conferenza episcopale umbra, che nel suo intervento sul World Religion Council ha tenuto a sottolineare che “Il programma Megatons to Development e l’operato del Comitato per una civiltà dell’amore rientrano in pieno nel discorso fatto da Papa Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986”. “Megatons to Development” si prefigge di convertire le rimanenti testate atomiche disarmate in materiali che possono essere utilizzati nella fabbricazione del combustibile che potrebbe alimentare le centrali nucleari ora in funzione, con benefici economici notevoli. A seguito del convegno, si è svolta la cerimonia di consegna del premio “Atoms for pace 2010” ritirato da Maria Romana De Gasperi; gli organizzatori esprimono con entusiasmo che “per la prima volta è stata premiata l’Italia sul nucleare”. Il convegno, in diretta streaming sul sito www.sanfrancescopatronoditalia.it, è stato promosso dal comitato “Per una civiltà dell’amore” che si adopera per la pace nel mondo anche attraverso iniziative volte alla distruzione ed alla conversione delle armi atomiche.
Floriana Lenti

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