Ex Deltafina: nuova replica dell’azzurro Mantovani
BASTIA UMBRA (a.g.) – Nonostante Pecci e Tabarrini abbiano tentato di smontare le accuse di Mantovani, il consigliere regionale e comunale di Forza Italia torna all’attacco, denunciando questa volta addirittura l’illegalità della variante dell’area ex Deltafina. La dichiarazione è forte e rientra in un percorso che da giorni vede l’amministrazione comunale quotidianamente sotto accusa; diventa sempre più complicato per la cittadinanza orientarsi in questo rimpallo di affermazioni screditanti in cui alla fine solo i dati oggettivi si spera la faranno da padroni. Questa volta è Mantovani ha voler argomentare in base a quali motivazioni si spinge a divulgare una denuncia tanto importante; il consigliere di minoranza dichiara che tutto il gruppo consiliare bastiolo di Forza Italia ha condotto dei seri approfondimenti sulla variante dell’area ex Deltafina. “Ciò che ne è emerso” spiega Mantovani “è la palese violazione delle norme regionali in materia urbanistica; sarà questa la prima osservazione che verrà presentata, insieme a molte altre, per evitare lo scempio urbanistico ai danni della città, che la maggioranza sta pervicacemente perseguendo a tutela del conflitto di interessi del sindaco Francesco Lombardi”. Di nuovo accuse quindi, nei confronti della maggioranza e del primo cittadino. L’arma con cui Fi è decisa a condurre questa battaglia, che si annuncia completa di numerosi passaggi, dal ricorso al Tar, fino al Consiglio di Stato, consiste in “un’equipe tecnica e legale di primo ordine che abbiamo organizzato allo scopo di garantire, prima ancora che la futura qualità della vita a Bastia, il rispetto della legalità ormai latitante nella nostra città da decenni”. E in materia di Coop, Mantovani non perde l’occasione per puntualizzare
che “sono anni che l’impresa sta cercando di delocalizzare ed ampliare la propria struttura allocata in via Roma. Sono state le amministrazioni in carica e quelle precedenti con le loro contorsioni che hanno impedito l’insediamento nell’ex mattatoio di pazza del Mercato, ritardando quindi di proposito quegli investimenti che oggi sbandierano per legittimare la variante in oggetto”.
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